24, Dicembre, 2024

Migranti, sono 43 gli ospiti del Cas di Poggio alla Croce: ripartono progetti di integrazione nel tessuto sociale

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Sono 43 oggi i migranti ospiti del CAS di Poggio alla Croce, il Centro di Accoglienza Straordinaria “Villa Viviana”. Si tratta di persone che hanno fra i 20 e i 30 anni, che sono qui già da circa un anno in attesa di risposta sulla loro richiesta di rifugio, e che provengono da diversi paesi del mondo: Nigeria, Mali, Guinea, Camerun, Senegal, Costa d’Avorio, Pakistan, Bangladesh ed Egitto. Per loro l’Amministrazione comunale di Figline e Incisa ed alcune associazioni del territorio hanno messo in piedi il percorso “La comunità accogliente”, con esperienze di integrazione attraverso piccoli lavori di manutenzione e volontariato, ma anche con una cena che si terrà mercoledì 26 luglio al Centro Sociale il Giardino, una serata multietnica di conoscenza reciproca.

“Noi – ha spiegato l’assessore al sociale Giovanni di Fede – ospitiamo nel territorio comunale 43 persone migranti, e come già avvenuto anni fa abbiamo deciso di riprendere un percorso di integrazione. Mercoledì dalle 18,30 ci vedremo al Giardino, luogo di incontro di diverse associazioni; una iniziativa a cui partecipa Auser, Figline Calcio, Soci Unicoop. Sarà una serata importante, a cui poi seguirà la riattivazione del ‘Progetto migranti’ che vedrà questi ragazzi protagonisti di attività di volontariato e di manutenzioni”.

Il coordinato del CAS, Massimo Cappelli, ha aggiunto: “I ragazzi che accogliamo nella struttura normalmente durante il giorno svolgono lavori in particolare su Firenze e spesso di tipo stagionale, quando hanno già ricevuto il permesso per lavorare; presso la nostra struttura ricevono sostegno di tipo psicologico, ma anche aiuto legale e corsi di italiano per facilitare l’integrazione. Purtroppo i nuovi bandi, su linee guida del Ministero, non prevedono più né supporto psicologico, né presenza dell’avvocato e tantomeno lo svolgimento di corsi di lingua italiana: è una perdita dal punto di vista dell’integrazione e dell’accoglienza, che così diventa un mero servizio di albergo”.

Antonella Russo è psicologa e direttrice presso il CAS: “Tutti i ragazzi che arrivano qui sono giovani ma hanno storie complesse alle spalle. Noi ci occupiamo di individuare in particolare i casi più fragili, e li seguiamo con un sostegno psicologico e di cura dedicato, eventualmente anche farmacologico. È fondamentale non lasciarli abbandonati a sé stessi”.

Il Centro sociale Il Giardino e l’Auser hanno avuto ruoli chiave nel lavorare anche negli ultimi mesi a progetti di integrazione. Spiega Guido Olmastroni, presidente del Giardino: “Abbiamo avuto esperienza con il Centro di Palazzolo, quando era aperto; ora vogliamo portare avanti questo tipo di attività perché abbiamo visto che hanno una risposta sempre positiva. Riapriamo quindi un dialogo, per riallacciare un rapporto con persone che vengono da comunità diverse del mondo; ne può nascere una intesa che nel territorio può tradursi in attività socialmente utili, e noi siamo disponibili a metterci del nostro a fianco dell’Amministrazione comunale”. Ha aggiunto Vanna Bacci, vicepresidente di Auser: “Già da aprile scorso l’Auser ha aderito alla convenzione con il CAS per permettere ad alcuni dei ragazzi ospiti del Centro di svolgere attività tipiche della nostra associazione, in particolare l’accompagnamento e la vigilanza in trasporti sociali o scolastici e nel prescuola. L’attività è andata molto bene, e in seguito si è ampliata anche al Figline Calcio con il coinvolgimento dei ragazzi in attività di manutenzione sui campi di calcio. Siamo soddisfatti di questo progetto, e ci impegneremo per continuare”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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