05, Novembre, 2024

In occasione dei 40 anni di attività per l’Associazione Valdarnese di Solidarietà è stato presentato il Progetto Selfie

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Questa mattina presso la Pieve di San Giovanni Valdarno, si sono svolti i festeggiamenti per i 40 anni di attività dell’Associazione Valdarnese di Solidarietà. Nella mattinata, attraverso la voce di Giovanni Bigi, Presidente dell’Associazione, sono state toccate dalla memoria alcune tappe del lungo percorso svolto dall’associazione. Inoltre è intervenuto Franco Taverna per presentare il “Progetto Selfie”. Si tratta di un’indagine scientifica che vede protagonisti i ragazzi delle scuole del Valdarno.

 

Giovanni Bigi, Presidente dell’Associazione Valdarnese di Solidarietà :” Stamani è un giorno speciale per la nostra associazione. 40 anni sono tanti e tanti sono stati gli episodi importanti avvenuti. Dalla nostra associazione sono passate più di 3800 persone e questo è un numero importante. Abbiamo ripercorso le tappi principali: le prime con Don Ivan Cornioli e Don Luigi Ciotti, Franco Marchesini, Giacomo Stinghi e tutte le persone che hanno messo in piedi, e ci hanno dato una mano a mettere in piedi questa associazione. Ci sono stati momenti euforici nei quali i genitori effettivamente venivano in grande quantità; adesso le cose sono cambiate e il moto un po’ raffreddato. Proprio perchè anche problemi sono cambiati abbiamo deciso di promuovere e finanziare una ricerca sulle scuole medie e superiori per cercare di capire chi sono questi ragazzi; fare una fotografia, un selfie, in qualche modo; quindi questa sarà l’occasione epr parlare di ciò che è emerso da questa ricerca. I risultati della ricerca sono importantissimi per qualsiasi persona si trovi a contatto coi nuovi giovani o ricopra in qualche modo una figura educativa.”

Il Progetto Selfie consiste nella somministrazione di un questionario strutturato in maniera mirata per far emergere spetti rilevanti nella vita degli adolescenti. Il questionario “Selfie”, somministrato in forma sperimentale nell’anno scolastico 2014/2015, è stato successivamente rielaborato, grazie alla collaborazione di docenti ed esperti del Centro di Analisi Statistica dell’Università Bicocca di Milano e l’Università di Pavia. “Selfie” arriva in Valdarno grazie a Franco Taverna, Presidente dell’associazione Semi di Melo e la fondazione Exodus.

Barbara Borgnoli, socia dell’Associazione Valdarnese di Solidarietà:” Questo progetto che è stato organizzato con Semi di Melo e progetto Exodus, promosso dalla nostra associazione, ha coinvolto ben 20 istituti scolastici del nostro territorio. In particolare sono stati 2086 studenti delle scuole superiori su 12 istituti secondari e 1171 studenti delle scuole di primo grado su 8 istituti. Il progetto si è concretizzato con la somministrazione online di un questionario anonimo che è andato a toccare un po’ tutti gli stili e le abitudini del nostro mondo giovanile. Le macrocategorie: la situazione familiare, le attività preferite nel tempo libero, le attività sui social, la paghetta, l’eventuale gioco d’azzardo, comportamenti a rischio, figure di riferimento, immagine corporea e realizzazione personale.”

 

Franco Taverna, Presidente dell’associazione Semi di Melo:” Il campione preso in considerazione è di 3257 ragazzi ed è molto significativo per un territorio come il Valdarno. Sono state interpellate 20 scuole. Il questionario ha diversi campi di indagine. La cosa che mi colpisce è l’omogeneità di dati che sono raccolti in Valdarno, con altri territori dell’Italia. Per esempio per quanto riguarda l’uso del cellulare, alcune attività preferite e i comportamenti disfunzionali, c’è una sintonia tra i ragazzi del Valdarno e quelli di altri territori. Questo la dice lunga su quella che è la cultura che in qualche modo opprime e sovrasta la vita di questi ragazzi. Un dato importante e delicato per quanto riguarda questo territorio, è l’uso dell’alcol. Sarebbe interessante rifare questa indagine tra un paio di anni, poichè quello che abbiamo adesso è una fotografia statica di certi usi; nella ripetizione si potrebbero fare considerazioni di maggior rilievo e andare a vedere gli andamenti dei trend.”

Continua Taverna:” Un segnale positivo è quello che abbiamo riscontrato rispetto alla fiducia nel futuro dei ragazzi. Molte volte gli adulti sono portati al pensiero pessimistico; cosa che stranamente non riscontriamo nei ragazzi. Inoltre qua, c’è fiducia verso la figura adulta e in particolar modo, mi ha stupito il pensiero rispetto alla figura paterna che in altri luoghi viene vissuta con maggiore difficoltà, mentre in Valdarno la figura del padre non è dimenticata; anche se la figura materna ha ancora la prevalenza. Rispetto alla pandemia invece, io credo che sia un errore addossare alla situazione, i problemi dei ragazzi. Sicuramente in molti casi si nota l’accentuazione di problematiche che però, hanno radici molto più profonde.”

 

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