03, Luglio, 2024

Lombalgia e lombosciatalgia: i trattamenti messi a disposizione dalla Crt

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Lombalgia e lombosciatalgia sono patologie molto diffuse, in crescita in una popolazione in progressivo invecchiamento.
“La lombalgia – ricorda Elena Aldinucci, Direttrice della Riabilitazione CRT – è una patologia che coinvolge la regione della bassa schiena quindi delle strutture osteo articolari lombari e che colpisce tra il 60 e l’80% della popolazione. Non fa distinzione di sesso, quindi, interessa indistintamente maschi e femmine tra i 30 e i 50 anni. Se escludiamo processi infiammatori, traumi, incidenti o sollevamento di grossi pesi, sicuramente la sedentarietà, la mancanza di attività fisica, l’assenza di sport, sono le principali cause che predispongono all’insorgere di questa patologia. Altri fattori che contribuiscono a sviluppare questa patologia sono i disturbi della postura dovuti a un’alterazione delle normali e fisiologiche curve della colonna vertebrale”.

I trattamenti messi a disposizione dalla Crt:
“iniziano dalla valutazione da parte del fisioterapista e da un’anamnesi. E’ bene ricordare che la letteratura scientifica sconsiglia l’esecuzione di esami strumentali quali Rx o Risonanze Magnetiche se queste non sono prescritte da uno specialista dopo un’attenta valutazione perché risultano non solo inutili ma potenzialmente dannose in quanto referti di alterazioni anatomiche come protrusioni, ernie o fenomeni artrosici praticamente silenti possono essere erroneamente indicati come causa dello scatenarsi della sintomatologia e invece sono comunemente presenti nella popolazione di età superiore ai 50 anni”.

Dopo la valutazione, si procede con la stesura del programma riabilitativo.
“Questo – afferma Elenda Aldinucci – può prevedere l’affrontare il dolore, quindi alla CRT è possibile l’utilizzo di terapie fisiche come la tecar terapia, non invasiva, che sfrutta le radiofrequenze per andare a stimolare le reazioni biologiche sia superficiali che profonde, il sistema super induttivo (SIS), che va a sfruttare i campi magnetici ad alta intensità e che determinano il miglioramento della sintomatologia dolorosa, favorendo il rilassamento della muscolatura e apportando benefici all’articolarità. Infine, il laser a scansione ad alta intensità, una luce laser che supera gli strati superficiali e raggiunge il tessuto miotendineo dal quale viene assorbito andando ad apportare effetti benefici che sono soprattutto antinfiammatorio e antiedemigeno. Si deve effettuare una educazione del paziente affinché questi sia in grado di gestire nel migliore dei modi la propria patologia. L’educazione del paziente può avvenire in vari modi, l’essenziale è che questa sia personalizzata, contestualizzata”.

La lombosciatalgia, invece, è presente quando si ha infiammazione del nervo sciatico. Il dolore da lombosciatalgia è calcolato come 9/10 della scala Vas.
“In caso di radicolopatia vera, ci troviamo di fronte ad un dolore urente, ovvero quasi insopportabile ed è accompagnato da bruciore. In acuzie il fisioterapista può essere utile nell’insegnare posture di sollievo. Altra tecnica importante in presenza di radicolopatia è la cosiddetta neurodinamica cioè la mobilizzazione del sistema nervoso periferico, una tecnica che sfrutta la capacità dei nervi di muoversi nei loro canali e quindi va a determinare uno sbrigliamento del nervo, del tessuto nervoso con miglioramento degli scambi metabolici e di conseguenza del dolore. Anche in questo caso sono indicate Tecar terapia, Sis e Laser terapia ad alta intensità che possono aiutare nel miglioramento della sintomatologia dolorosa”.

Alla Crt è possibile essere presi in carico per lombalgie o lombosciatalgie. Si accede ai trattamenti in doppia modalità. In convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, con la richiesta del medico di base o dello specialista. Alla fine del ciclo viene consegnata urna brochure sulla quale sono indicate le buone pratiche da seguire in termini di postura ed esercizi da fare a casa.

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