L’associazione Comitato Progetto Chernobyl di Montevarchi è un organizzazione di volontariato con una lunga storia alle sue spalle, nacque infatti nel 1996, con l’obbiettivo di fornire ospitalità gratuita ogni anno ai bambini bielorussi risiedenti nelle aree colpite dal disastro nucleare di Chernobyl, con l’appoggio del Comune di Montevarchi un progetto che ha continuato a perseguire fino al recente scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina.
“I progetti di ospitalità venivano fatti annualmente nel mese di settembre – racconta Andrea Rampini, attuale presidente dell’associazione. – I bambini, provenienti dal paese di Slavgorod, in Bielorussia, venivano ospitati da famiglie italiane per tutta la durata del mese. In questo periodo frequentavano la scuola del Giglio e le varie attività che il Comitato si è sempre impegnato a realizzare. Il progetto ha creato un’importante rete sociale sul territorio, mantenendo il contatto con le famiglie e collaborando con altre associazioni di volontariato. L’ultima accoglienza purtroppo è stata nel 2019, negli anni successivi, causa Covid e inizio della guerra in Ucraina, il progetto ha subito una battuta d’arresto, in quanto è diventato sempre più difficile mantenere i rapporti e collaborare con la Bielorussia in questo momento così difficile.”
Il Comitato è comunque rimasto attivo come associazione e nonostante il numero di membri attivi si sia ridotto a solo 15 associati c’è comunque la voglia di continuare e di ricominciare. In questi anni i membri hanno collaborato con altre associazioni, come la comunità Nuovi Orizzonti, che ha ospitato famiglie ucraine a seguito dello scoppio della guerra, sostenendole economicamente e comprando buoni pasto per le famiglie, o con i progetti di accoglienza di Villa Pettini.
Progetto Chernobyl tuttavia desidera tornare a svolgere un ruolo più attivo nel settore del volontariato e ha già qualche idea su come rilanciare l’immagine dell’associazione, come l’organizzazione di una mostra fotografica in vista dell’anniversario dei trent’anni dell’associazione:
“Ci stiamo avvicinando ai trent’anni dalla nascita del Comitato Chernobyl, abbiamo la volontà di fare un po’ il punto della situazione e riunire il grosso materiale storico del comitato per poterlo ripresentare anche a tutte le numerose famiglie del Valdarno che in questi anni ci hanno sostenuto.”