21, Febbraio, 2025

Pogi: il Comitato ribadisce il ‘no’ all’antenna alle porte del paese. “Ma la nostra battaglia è per tutelare tutti i borghi e il paesaggio”

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Non si ferma la battaglia del Comitato dei cittadini che si è costituito a Pogi, frazione del comune di Bucine, per contrastare la realizzazione di una antenna telefonica proprio di fronte all’ingresso del borgo. Martedì sera si è tenuta una assemblea pubblica molto partecipata. Spiega Elisa Arcangioli, che è diventata la portavoce dei cittadini in questa battaglia: “L’assemblea è andata bene, perché le nostre posizioni hanno trovato riscontro nelle parole del sindaco Nannini, anche lui contrario a quella localizzazione. Erano presenti molti cittadini e i rappresentanti di maggioranza e opposizione, tutti concordi nella necessità di trovare un altro luogo per installare l’antenna. La questione sarà portata anche all’attenzione del Consiglio comunale in programma oggi”.

Come il sindaco di Bucine Paolo Nannini aveva spiegato a Valdarnopost, l’obiettivo dell’Amministrazione è di trovare con la società Inwit una collocazione alternativa, meno impattante sul paesaggio, per la realizzazione di questa antenna per la telefonia cellulare, che rientra nell’ambito del progetto Italia 5G finanziato con fondi Pnrr.

I cittadini, in questo contesto, sono pronti a fare la loro parte: “All’assemblea voluta dal Comitato c’è stata tanta partecipazione anche da parte della comunità vicine, perché siamo tutti uniti in questa battaglia: non stiamo difendendo il borgo di Pogi, ma anche quello di San Leolino, piuttosto che San Pancrazio e così via. Noi non vogliamo semplicemente che l’antenna non venga installata a casa nostra: noi vogliamo tutelare tutti i nostri centri e i nostri borghi, che rappresentano la nostra ricchezza paesaggistica. Giusto quindi proporre alla società Inwit dei siti alternativi, sperando che questi siti siano compatibili con le loro esigenze; ma allo stesso tempo noi abbiamo già individuato un legale per capire, parallelamente, quale altra strada percorrere per fermare questo scempio”.

“Abbiamo richiesto e ottenuto l’accesso agli atti pochi giorni fa – continua Elisa Arcangioli – e purtroppo la relazione paesaggistica presentata dalla società denota che chi l’ha scritta assolutamente non conosce la zona. Non ci sono cenni al borgo, alla distanza da queste abitazioni, all’impatto sugli agriturismi che sono lì. Parlano di una zona antropizzata, ma in realtà l’area scelta per l’antenna è proprio accanto ad una strada bianca,  di accesso al paese, che è rimasta così volutamente, mai asfaltata proprio per non antropizzare troppo l’intera valle. Dicono inoltre che l’area è ai margini di un centro abitato: invece non è ai margini, ma proprio all’ingresso di un borgo storico. Ecco, una persona che non conosce la zona e legge questa relazione pensa che magari l’area scelta sia adatta, invece se si viene di persona qui a Pogi si capisce l’impatto enorme che avrebbe l’antenna sul paesaggio. Noi dunque siamo pronti a contestare tutto questo, e se la società dovesse andare avanti per la sua strada e non accettare una collocazione alternativa, contesteremo tutto questo con il supporto di un legale”.

In conclusione, dunque, il Comitato si oppone a quella localizzazione, auspica che i contatti intrapresi dall’Amministrazione di Bucine portino all’individuazione di un sito alternativo, ma se così non fosse è pronto anche a dare battaglia. “Non ci opponiamo all’installazione dell’antenna – ribadisce Arcangeli – ma a quel sito scelto dalla società. E non lo facciamo per Pogi e basta, ma vogliamo che sia un’azione di difesa nei confronti di tutti i borghi delle campagne della Valdambra, non stiamo difendendo il nostro orticello ma una ricchezza paesaggistica che è di tutti. Abbiamo scelto di vivere in questo luogo, consapevoli magari di rinunciare a qualche comodità e a molti servizi che si trovano nei centri urbani: ma abbiamo scelto il paesaggio, e ci batteremo perché non venga deturpato”. Oltre a rivolgersi al legale, il Comitato sta anche portando avanti una raccolta firme fra i cittadini. “La petizione è stata già presentata in Comune e agli enti competenti, ma andiamo avanti anche con la raccolta firme”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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