A cinque anni dalla sua introduzione, si tirano le somme per il servizio di partoanalgesia all’Ospedale del Valdarno. Un servizio che era stato richiesto da tempo, dal territorio, e che è stato introdotto per offrire alle donne la possibilità di poter ridurre il dolore fisiologicamente presente durante il travaglio, percepito e riferito in modo diverso da persona a persona in quanto influenzato da molteplici variabili soggettive.
La partoanalgesia è stata introdotta all’ospedale Santa Maria alla Gruccia del Valdarno il 18 febbraio 2020 dall’Unità operativa semplice dipartimentale Anestesia e Rianimazione. L’obiettivo del Punto nascita del Valdarno è quello di accompagnare ogni madre ad una esperienza di nascita sicura, fisiologica e rispettosa della sua volontà. Per il controllo del dolore sono offerte molte tecniche naturali, tra cui la vasca nativa o lo spinning baby e a queste si aggiunge la possibilità della partoanalgesia basata sul controllo farmacologico del dolore. Il dolore associato al travaglio non è sintomo di una patologia, ma segnale del normale e naturale progredire della fisiologia del parto. Non si tratta di un dolore fine a sé stesso, ma la sua percezione in corso di travaglio può variare a seconda del contesto culturale, del vissuto personale, della condizione fisica e mentale e dalle modalità di assistenza al parto.
Spiega il dottor Emilio Guerra, direttore dell’Uosd Anestesia e Rianimazione: “L’analgesia, come parte di un programma di assistenza alla gravidanza non si pone come alternativa al parto naturale, ma come mezzo addizionale che la medicina offre alle madri per potere, in alcuni casi, partecipare con maggior consapevolezza e collaborazione all’evento parto. I dati di questi primi 5 anni denotano un progressivo aumento delle gestanti residenti nel Valdarno aretino che richiedono la partoanalgesia”.
Per prenotare la visita anestesiologica è necessario rivolgersi al Cup, quando si è raggiunta almeno la 30° settimana di gravidanza. Per partecipare al corso informativo, invece, è necessario contattare il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Valdarno. Si darà la precedenza alle donne con età gestazionale più vicine al parto. La visita anestesiologica, come sarà spiegato durante il corso informativo, verrà effettuata presso l’ospedale del Valdarno tutti i sabati dalle ore 8,30 alle 12,30.
“Il sostegno alla donna nel corso del travaglio e del parto è centrale – evidenzia il dottor Filippo Francalanci, direttore dell’unità operativa complessa Ostetricia e Ginecologia – Oltre alla partoanalgesia, il personale medico e ostetrico è formato per supportare la gestione del dolore anche con metodi non farmacologici attraverso l’applicazione delle cure amiche come raccomandato dall’Unicef nel percorso di Ospedale Amico delle bambine e dei bambini, riconoscimento ottenuto dal nostro presidio lo scorso anno. La valorizzazione delle posizioni libere integrate con manovre esterne basate sull’approfondita conoscenza del bacino osseo, dei legamenti e dei muscoli pelvici, sono un valido e riconosciuto aiuto per risolvere eventuali mal posizionamenti fetali che potrebbero ostacolare e rallentare il buon andamento del travaglio e del parto. L’obiettivo è sempre la massima tutela della salute della mamma e del bambino, adottando percorsi personalizzati ed efficaci al fine di garantire una buona esperienza di nascita”.