Sarebbe stata strangolata nel sonno, forse con un foulard, Mirella Del Puglia, la 93enne uccisa all’alba di ieri, domenica 9 marzo, all’interno di un appartamento di via Fermi, in zona Bani Lucheria a San Giovanni. Strangolata dalla sua stessa figlia, Giuseppina Martin, 67 anni, ex dipendente del comune oggi in pensione: è stata lei, infatti, a chiamare il 112 dicendo ai Carabinieri che aveva ucciso la madre.
La telefonata è scattata intorno alle 7 del mattino, seguita dall’arrivo dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni e del 118, il cui intervento però è stato vano, visto che la 93enne era già morta. La figlia ha accusato un malore, è stata portata al Pronto soccorso della Gruccia piantonata dai Carabinieri, e poi nel pomeriggio in caserma per essere ascoltata dagli inquirenti. In serata infine è stata condotta nel carcere di Sollicciano; l’accusa a suo carico è di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela.
Le indagini sono condotte dai Carabinieri sotto la direzione del pubblico ministero Francesca Eva della Procura di Arezzo: l’obiettivo è anche di capire quali sono le cause che hanno portato a questo dramma familiare. Intanto il corpo dell’anziana è stato portato all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Siena, dove sarà eseguita l’autopsia nei prossimi giorni.
Dalle prime ricostruzioni emerge che Mirella Del Puglia, abruzzese, si era trasferita da poche settimane nella casa sangiovannese della figlia e del genero. Una convivenza difficile, sembra: i vicini di casa parlano di accese discussioni, e forse i pesanti dissidi erano legati in parte alle condizioni di salute dell’anziana, che avrebbe avuto difficoltà di deambulazione; in parte anche ad altre questioni familiari, come il trasferimento e la casa. Spetterà comunque agli inquirenti il compito di cercare di fare maggiore chiarezza sull’accaduto.
