Prosegue la discussione su come risolvere i problemi relativi al settore moda, un percorso già avviato il 28 ottobre scorso. Questa sera, un’assemblea formata dai sindaci dei comuni del Valdarno, le Associazioni di categoria, l’On. Tiziana Nisini e con la partecipazione da remoto dei sottosegretari del Ministero dell’Economia, Freni, e del Ministero del Lavoro, Durigon, hanno proseguito il discorso sulla traiettoria delle basi gettate durante la precedente riunione.
“Questa volta c’era anche il Sottosegretario Freni del Mef – ha affermato Silvia Chiassai Martini, sindaco di Montevarchi. – C’è stata già un’interlocuzione tra i due ministeri durante il primo incontro. Quello che le nostre categorie chiedono è un intervento e uno è già stato concesso, la cassaintegrazione fino al 2024, ma hanno dato poi l’apertura per proseguire nel 2025. L’altro punto, complesso, ma sul quale anche il Sottosegretario Freni si è impegnato a lavorare, è quello di un sostegno da parte delle banche alle imprese, al di là delle condizioni di stabilità delle varie aziende con una garanzia da parte dello Stato. Stiamo cercando di capire come riuscire ad affidare liquidità alle aziende che sono già indebitate per il cambio significativo che c’è stato post-COVID nel settore della moda. Le aziende sanno benissimo che torneranno a una produzione del 19%, quindi questo periodo post-pandemia, che ha drogato la produzione e che adesso è una delle conseguenze per cui i magazzini sono pieni, ed è ferma per l’effetto della guerra e del mercato cinese, sono tutte condizioni che riporteranno a una produzione più moderata. Le nostre aziende hanno però le competenze per riuscire a reggere se il governo riesce dal punto di vista della liquidità delle banche a dare un sostegno nel breve termine, per potersi riorganizzare ed essere pronti ad affrontare la ripartenza del mercato. Ci hanno richiesto dei dati rispetto al numero delle aziende che hanno bisogno di un sostegno per capire la portata dell’aiuto, riparleremo e faremo un’interlocuzione con tutte e due i sottosegretari e cercheremo di mettere a terra una manovra che sicuramente non è semplice, perché è complesso richiedere alle banche liquidità senza garanzie, ma c’è bisogno di un’azione forte da parte del governo che rispettando i vincoli europei possa dare un sostegno e una garanzia alle banche perché ci sia aiuto a breve termine.”
Paolo Mantovani, Presidente di Federmoda Toscana, rappresenta le Associazioni di categoria:
“Un incontro importantissimo perché per la seconda volta il mondo della moda incontra degli elementi molto importanti di governo che avranno il grande compito di riportare agli enti superiori quanto questa difficoltà sia sentita nel territorio, che ormai si è guadagnato una grandissima stima da parte di tutto il mondo per la produzione di accessori di moda o comunque legati alla moda, come per esempio l’arredo dei punti vendita. L’incontro è importante anche perché la ricaduta sul tessuto commerciale di tutte le cittadine, città e borghi valdarnesi sarebbe enorme. Noi ormai sappiamo che la leadership produttiva conquistata nel Valdarno ha tirato alla nostra valle un sacco di capitale, tanti investimenti e tanti soldi. Questi soldi ricadono anche all’interno dei centri storici, ricadono nelle piccole attività, ricadono anche nella botteghina del paesino in montagna, così come al bar o al grande supermercato. Quindi, è molto importante che venga presa in esame anche questo tipo di ricaduta negativa legata a questo momento d’incertezza della moda perché cambierebbe in maniera radicale anche la percezione all’interno dei centri storici e di qualsiasi centro commerciale valdarnese.”
L’On. Tiziana Nisini torna a dare ulteriori delucidazioni sull’andamento degli incontri:
“Questo incontro fa parte di quanto ci siamo detti lo scorso lunedì: di ritrovarsi periodicamente perché la crisi che sta vivendo il comparto moda è una crisi complessa, non si può liquidare con un tavolo una tantum, ma, come ha chiesto il sottosegretario Freni, ha necessità di avere dei dati aggiornati per capire che tipologia di crisi stia vivendo questo comparto. Noi abbiamo scelto il sindaco Silvia Chiassai e il Valdarno perché non è un semplice distretto ma è una filiera completa che riesce a rappresentare tutto il settore moda a livello nazionale. Ci sono strumenti diversi a seconda del tipo di crisi, serve un aiuto ed è stato chiesto al sottosegretario Freni, che è stato disponibile tutta la sera nonostante gli impegni dovuti alla legge di bilancio, dei dati in più per capire quale sia lo strumento migliore per andare incontro alle aziende. Sarebbe stato superficiale e poco efficace arrivare stasera con uno strumento senza sapere quali sono le vere necessità delle aziende e stasera è stato un momento di interlocuzione diretta anche con gli imprenditori proprio per capire quale sia la vera crisi. Ci siamo ridati appuntamento con le associazioni che ci forniranno a breve un’integrazione rispetto al documento che ci era stato mandato dieci giorni fa perché sono state fatte delle richieste più specifiche stasera. Andrà comunque coinvolto il ministero del Made in Italy proprio per le richieste che sono state fatte e poi sarà un’interlocuzione che proseguirà già da domani con i ministeri coinvolti proprio per trovare la quadra e andare incontro alle aziende. Il tema dei codici Ateco, che non rientrano tutti nella cassaintegrazione, nell’ultimo provvedimento del comparto moda abbiamo chiesto alle associazioni di fornirci un elenco di codici Ateco proprio per far entrare più imprese possibili che stanno vivendo questo momento di crisi. C’è il tema della cassaintegrazione del settore moda che riguarda le aziende fino a quindici dipendenti, una criticità che ci hanno sollevato, c’è il tema della facilitazione nell’accesso del sistema bancario. Un tema molto complesso, però stiamo valutando tutte quelle criticità e tutte quelle richieste che ci sono state sottoposte. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, siamo consapevoli che tutto non si potrà fare: c’è un tema di risorse, c’è un tema anche di complessità nel trovare lo strumento giusto, però la presenza nel giro di dieci giorni di due tavoli con la riprogrammazione di un nuovo incontro vuol dire che c’è attenzione del Valdarno, ma soprattutto del settore moda. Noi abbiamo preso il Valdarno perché è il nostro territorio, perché ci siamo legati, e l’abbiamo preso in rappresentanza di tutto il comparto nazionale: nel Valdarno, un occupato su quattro è nel settore moda, i grandi brand sono tornati qui, questo significa che tutta la classe imprenditoriale locale sa lavorare, si è saputa esprimere e riorganizzare anche nelle crisi che hanno colpito questo comparto negli anni precedenti e che vuole essere pronta ai grandi cambiamenti che sta vivendo questo mercato.”