25, Aprile, 2025

Liberazione, l’appello da Poggio alla Croce: “Sia dedicato uno spazio alla memoria del partigiano Oliviero Buccianti”

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Arriva da un gruppo di cittadini di Poggio alla Croce e dai familiari di Oliviero Buccianti l’appello affinché sia dedicato uno spazio pubblico alla memoria dell’unico partigiano della frazione, conosciuto come ‘Bistecchino’. Un appello che i cittadini hanno trasformato in una lettera, inviata sia al sindaco di Figline e Incisa che a quello di Greve in Chianti, visto che la frazione è divisa a metà fra i due comuni.

“Vorremmo ricordare – scrivono – che nonostante le celebrazioni in corso per la fine della Guerra Mondiale e per gli 80 anni dalla Liberazione, non è ancora stato dedicato nella Frazione di Poggio alla Croce uno spazio in memoria del sacrificio di Oliviero Buccianti , per i compagni “Bistecchino”, cittadino di Poggio alla Croce, ucciso a Pian d’Albero dai nazifascisti. È un peccato che dopo 80 anni non si sia ancora provveduto, come promesso, a colmare questa lacuna. Anzi il nome di Oliviero era caduto completamente nel dimenticatoio se non fosse stato rievocato da un’iniziativa nel 2023, l’unica, svolta a San Polo”.

Nella lettera vengono poi citate le parole del nipote Oliviero Buccianti, omonimo discendente del partigiano di Poggio alla Croce:
“… Per me non è facile scrivere un ritratto / ricordo di Oliviero, perché i miei hanno sempre parlato poco di lui. Solo da qualche anno mi chiedo perché e non so darmene una vera ragione. Un ragazzo di 19 anni che una mattina di primavera sale sui poggi che conosceva bene, con un fucile sulle spalle per combattere per qualcosa che forse lui non comprendeva fino in fondo. Però lui parte nonostante i suoi genitori fossero stati più propensi a nasconderlo. Lui a soli 19 anni prende una decisione coraggiosa. Ecco perché oggi io, a più di sessant’anni di età, sono orgoglioso di portare il suo nome, anche se Romolo diceva che non gli somigliavo. Mi diceva che era grande e forte come un toro! Per i miei nonni come per mio babbo e i miei zii e zie la tragica morte di Oliviero nell’eccidio di Pian d’Albero fu un dolore fortissimo e incomprensibile. Questo l’ho sempre percepito. Penso spesso allo strazio di mia nonna quando vide il corpo del primogenito praticamente diviso in due sopra un carretto dopo due giorni dall’uccisione.
Oggi non è facile parlare di questi giovani che hanno dato la vita in un momento difficile della nostra storia. Oramai siamo in un periodo storico in cui parlare di libertà di giustizia di coraggio sembra tutto retorico noioso e antiquato. Io mio zio Oliviero lo porto sempre con me. Non mi interessa come sia morto ma perché è morto. Se sono nato e cresciuto in una società libera, diciamo, lo devo anche lui…”.

“In queste parole sentite e più complesse di quello che sembra, la sintesi della nostra Repubblica nata dalla Resistenza. Buon 25 Aprile”, conclude la lettera dei cittadini di Poggio alla Croce.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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