Il Teatro Masaccio di San Giovanni Valdarno ha ospitato questa sera uno degli spettacoli più attesi della stagione teatrale: Italia Mundial, il monologo di Federico Buffa con la regia di Marco Caronna e l’accompagnamento musicale del pianista Alessandro Nidi. Una serata che ha fatto rivivere l’epica vittoria della Nazionale Italiana ai Mondiali di Spagna 1982, con un mix di narrazione, aneddoti e immagini che hanno riportato il pubblico indietro nel tempo.
Buffa, noto giornalista e storyteller, ha saputo incantare la platea con la sua inconfondibile capacità di intrecciare sport, storia e cultura popolare. I momenti iconici di quel Mondiale sono stati rievocati con dettagli inediti e racconti emozionanti: dai gol di Paolo Rossi all’urlo di Marco Tardelli, dalle parate di Dino Zoff alla pipa di Enzo Bearzot, fino alle celebri immagini del Presidente della Repubblica Sandro Pertini con le braccia al cielo al Bernabeu.
“Federico Buffa è uno dei giornalisti sportivi più preparati e seguiti del panorama italiano – hanno dichiarato il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi – e il Mondiale dell’82 rappresenta un evento mitico sia per chi l’ha vissuto, sia per chi lo ha sentito raccontare. Paolo Rossi, protagonista di quella favola sportiva, aveva scelto il Valdarno come casa negli ultimi anni della sua vita, rendendo questo spettacolo ancora più significativo per la nostra comunità”.
Cosa c’è ancora da raccontare di quell’estate del 1982? “Me lo chiedo spesso – Risponde Buffa – Quando incontro ragazzi di vent’anni, mi rendo conto che per loro è una storia lontanissima. Sono passati più di 40 anni, eppure non si tratta solo di sport, ma di cultura popolare. Gli anni ’70 erano un periodo difficile, le piazze italiane erano vuote. Ma quando l’Italia batté l’Argentina 2-1 nella quarta partita del Mondiale, tutte le piazze si riempirono per la prima volta dopo tanto tempo. Sandro Pertini, entrando negli spogliatoi dopo la finale, disse: ‘Non avete idea di che favore avete fatto al vostro Paese’. Ed era la sacrosanta verità”.
Possiamo definire quella vittoria un atto di riconciliazione nazionale? “Assolutamente sì. Gli anni ’60 furono straordinari, gli anni ’70 difficili. Il successo dell’82 segnò l’inizio di un periodo di rinascita, come uno Stairway to heaven che ci portò alla seconda metà degli anni ’80, uno dei momenti migliori della nostra storia recente”.
Buffa, nel suo spettacolo, raccoglie le testimonianze dei protagonisti di quella storica vittoria, come Rossi, Tardelli, Conti, e altri ancora, che raccontano di momenti intimi e cruciali che hanno forgiato quel gruppo straordinario. Il ruolo di Spadino Selvaggi, un giocatore che non avrebbe dovuto far parte della squadra, diventa simbolico. Non solo perché le sue imitazioni di Bearzot risollevavano il morale della squadra, ma perché incarnava l’idea che un grande gruppo non è solo composto dai migliori in campo, ma dalla sintonia che lega ogni singolo membro.
Questo spettacolo, secondo Buffa, è una raccolta di voci autentiche, la verità raccontata direttamente dai protagonisti, senza filtri, per mantenere viva la memoria di un episodio che non riguarda solo il calcio, ma l’anima stessa dell’Italia di quei tempi.