03, Ottobre, 2025

Il Valdarno si unisce alla mobilitazione Nazionale per Gaza: “Luci sulla Palestina”. Il Flash Mob all’Ospedale del Valdarno

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Questa sera alle 21, l’ospedale Santa Maria alla Gruccia di Montevarchi, è stato il palcoscenico di un significativo flash mob in solidarietà con il popolo palestinese. L’iniziativa, intitolata “Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza”, è stata promossa dalla rete degli operatori sanitari #DigiunoGaza e ha visto l’adesione della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno aretino. Questo gesto simbolico ha avuto luogo in contemporanea con altri ospedali e luoghi di cura in tutta Italia.

Un gesto di luce e speranza. I partecipanti sono stati invitati a portare una torcia, una lampada o anche semplicemente la luce del proprio cellulare per illuminare simbolicamente la notte di Gaza. Il gesto ha avuto un doppio significato: da un lato, la volontà di esprimere solidarietà al popolo palestinese, dall’altro, ricordare le oltre 60.000 vittime palestinesi degli ultimi due anni, tra cui i 1.677 operatori sanitari uccisi nel conflitto. Durante il flash mob, infatti, sono stati letti i nomi di questi sanitari, martiri di una guerra che colpisce anche chi, quotidianamente, lavora per salvare vite.

Alla manifestazione hanno preso parte i sindaci dei comuni del Valdarno, tra cui Valentina Vadi, San Giovanni Valdarno, Sergio Chienni Terranuova Bracciolini, Michele Rossi Castelfranco Piandiscò, Paolo Nannini Bucine, Valerio Pianigiani Figline Valdarno e l’assessore Paola Bonci per il Comune di Cavriglia. Insieme, hanno ribadito l’importanza di essere al fianco di chi soffre e di chiedere, a gran voce, la fine di una violenza che sembra non conoscere fine.

Un messaggio di condanna al genocidio in corso. Valentina Vadi, presidente della Conferenza dei Sindaci del Valdarno, ha sottolineato che l’iniziativa è una testimonianza di “umanità e di giustizia”. Durante il suo intervento ha dichiarato: “Non esiste neutralità di fronte alla distruzione di ospedali e vite umane. Difendere la salute significa difendere l’umanità. Siamo qui per esprimere la nostra solidarietà con il popolo palestinese e con gli operatori sanitari che, ogni giorno, affrontano il pericolo per portare aiuto”.

Il flash mob ha fatto parte di una mobilitazione che ha coinvolto circa 230 ospedali in tutta Italia. Il messaggio era chiaro e forte: “Noi non accettiamo l’indifferenza, non possiamo ignorare il genocidio in corso. Siamo con la Palestina, siamo con Gaza. La nostra mobilitazione è pacifica, ma determinata: chiediamo pace e giustizia.”

Il ruolo degli operatori sanitari: testimoni e attivisti. Le parole di chi lavora nel settore sanitario hanno avuto un peso particolare in questa manifestazione. Gli operatori sanitari del Valdarno, che hanno aderito al movimento, hanno ricordato l’importanza della loro testimonianza in un contesto di guerra. “Non possiamo fare finta di nulla – hanno dichiarato i sanitari presenti – perché siamo testimoni di una strage. La nostra lotta per la vita non si ferma di fronte alle barriere della politica: siamo qui per difendere l’umanità e il diritto alla salute, sempre e comunque.”

Il messaggio di solidarietà si è esteso anche a coloro che, in Palestina, sono stati vittime della violenza. “A Gaza, essere un operatore sanitario è diventato un atto di resistenza. Ogni giorno, i nostri colleghi vengono uccisi, arrestati, torturati. Non possiamo rimanere in silenzio”, hanno aggiunto.

Un futuro di speranza e pace. L’evento, purtroppo, è solo uno dei tanti episodi che denunciano il genocidio in corso e la sofferenza del popolo palestinese. Ma la luce che ha illuminato la notte di giovedì 2 ottobre è stata un segnale potente: nonostante la distanza, nonostante il silenzio che troppo spesso circonda questi conflitti, la solidarietà è viva, forte e pronta a farsi sentire.

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