07, Febbraio, 2025

Il Comitato Toscano Sanità pronto a lanciare una nuova raccolta firme contro la riforma delle mega Asl. Parla Silvia Chiassai Martini

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In questi ultimi anni abbiamo visto proteste concrete da parte di tutte le realtà ospedaliere. Quando il personale ospedaliero comincia a protestare vuol dire che veramente si è toccato il fondo.” Così il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, esprime il suo disappunto per l’attuale stato della gestione sanitaria nella nostra regione. Secondo il primo cittadino, è giunto il momento che le cose cambino:

Fin da prima del mio insediamento come sindaco, nel 2016, ho manifestato in maniera concreta la mia contrarietà alla gestione della sanità non solo nella nostra vallata, ma anche a livello regionale. Questo fu evidente già dal referendum popolare che fu fatto nel 2015, che mi vide insieme a tanti cittadini, associazioni e partiti combattere per una raccolta firme che portò 45.000 adesioni e che però non ci permise di andare avanti con il referendum, poiché l’allora governatore Rossi, per paura dell’esito, smembrò la legge che volevamo abrogare e riuscì, d’imperio, a realizzare le mega ASL: il passaggio dalle dodici ASL provinciali alle tre attuali. A dieci anni di distanza da questa scelta scellerata tutti noi, non solo gli amministratori, ma anche i cittadini, possono purtroppo vedere e vivere sulla propria pelle le conseguenze di questa scelta. Non solo non c’è stato un risparmio, come veniva indicato tra le motivazioni principali, ma soprattutto c’è stato un peggioramento drastico dei servizi al cittadino.”

I principali sintomi di questo peggioramento, secondo il parere del sindaco, sarebbero ad esempio il distanziamento del servizio sanitario dalle zone periferiche e l’accentramento di potere politico nelle tre mega ASL, fatti che contribuirebbero al prolungamento delle liste d’attesa, alla carenza di personale e rendono più difficile l’accesso al pronto soccorso.

A dieci anni di distanza dalla riforma sanitaria – continua Chiassai – ci prepariamo ad una nuova campagna di raccolta firme per un referendum popolare che abroghi la scelta delle tre mega ASL e riporti le dodici asl a livello provinciale o comunque a una progettualità che riavvicini la gestione della sanità ai territori, ridia valore ai sindaci, che oggigiorno non scelgono più niente, ma che possono invece assumersi le responsabilità di nominare direttori generali, che invece adesso vengono calati dall’alto dal governatore. Noi oggi abbiamo un buco di bilancio nella regione Toscana di 1 miliardo. Erano 200 milioni all’epoca del governatore Rossi, nel ’22 con Giani eravamo arrivati a 500 milioni, in tre anni siamo arrivati a un 1 miliardo, nonostante Giani abbia aumentato l’Irpef ai toscani e i servizi siano nettamente peggiorati. Chi ci governa deve assumersi la responsabilità di rispondere.”

Il Comitato Toscano Sanità si occuperà di portare avanti una nuova raccolta firme a partire dal 20 febbraio:

Invito tutti il 20 febbraio a recarsi in Regione Toscana dove ci sarà la possibilità di ricevere i fogli per la raccolta firme. Il comitato che nel 2015 portò avanti quest’opportunità di dar voce a tutti i toscani è ripartito perché dieci anni dopo vogliamo ridare la possibilità a tutti i cittadini di esprimersi sulle scelte del servizio sanitario regionale. Sono certa che riusciremo a superare i trentamila firmatari per poter poi richiedere al governatore la possibilità di attivare il referendum. Mi chiedo se stavolta il governatore Giani, a differenza di Rossi, accetterà che i toscani si esprimano in maniera democratica.”

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