Assemblea dai toni accesi, quella che si è tenuta in Palazzo Pretorio per la bretella che collegherà viale Matteotti con il ponte Leonardo. L’incontro, a cui erano presenti il sindaco Chiassai Martini, gli assessori all’urbanistica e ai lavori pubblici Piomboni e Brandi, e i tecnici progettisti della Provincia, è stato convocato in seguito ad una richiesta pervenuta da un gruppo di residenti di viale Matteotti, che avevano sollevato una serie di dubbi e criticità.
In apertura, l’illustrazione del progetto che è ancora nella fase definitiva (manca ancora quella esecutiva), e che ha una stima di costo intorno ai 14 milioni di euro. L’opera, della lunghezza complessiva di poco superiore ad un chilometro, prevede un primo tratto fra la rotatoria di Ponte Leonardo, lungo via del Prunellino, fino ad arrivare a via Vespucci dove sarà realizzata una nuova rotatoria.
Da lì parte il secondo tratto, che prevede lo scavalco torrente Dogana con un ponte in quota dall’altezza di 4 metri, il superamento di via Piave sempre passando sopra, con l’utilizzo di scatolari; l’incrocio con viale Matteotti nei pressi del parcheggio delle piscine, e il proseguimento verso via Amendola e poi via della Costituzione.
I residenti di viale Matteotti hanno sollevato numerose critiche al progetto, principalmente legate all’impatto che questa variante avrà sulla zona: “Qui ci sono impianti sportivi, scuole, abitazioni, e già oggi c’è un traffico sostenuto. Una volta realizzata questa bretella il traffico aumenterà, diventerà insostenibile. Questo lo avete preso in considerazione? Non si può pensare di risolvere i problemi spostando qui tutto il traffico”, hanno lamentato in particolare i cittadini, sottolineando inoltre alcuni aspetti puntuali ritenuti critici, dalla questione parcheggi negli orari ‘di punta’ all’accessibilità alle scuole, fino al fatto che comunque il traffico non troverà uno sbocco se la variante si fermerà in via della Costituzione senza proseguire verso la zona di ponte Mocarini.
L’assessore Piomboni ha replicato: “Il senso di quest’opera è invece proprio di alleggerire il traffico su viale Matteotti, fornendo un’alternativa, che oggi invece non esiste, a chi vuole raggiungere i numerosi servizi presenti oltre che le abitazioni. Si potrà arrivare alle scuole, agli impianti sportivi e agli altri luoghi d’interesse utilizzando la bretella invece di viale Matteotti, e questo consentirà di diluire la concentrazione del traffico, deviando verso il Ponte Leonardo invece che sull’unica direttrice che porta a Ponte Mocarini, sul quale oggi si registrano 27mila passaggi al giorno. L’obiettivo è di alleggerire, grazie a questa bretella che metterà a disposizione un nuovo tragitto per arrivare e uscire dalla zona di viale Matteotti”, ha spiegato.
Dal punto di vista tecnico, i progettisti della Provincia hanno risposto alle considerazioni contenute nella lettera inviata qualche giorno fa dai residenti. “In primo luogo, l’ipotesi di sottoattraversamento di viale Matteotti contenuta in vecchie previsioni urbanistiche non è percorribile: non ci sono infatti le distanze necessarie, dopo lo scavalco del torrente Dogana e di via Piave, per scendere fino alla quota di sottoattraversamento rispettando le norme previste per strade extraurbane. Per quanto riguarda l’ingresso carrabile al liceo Varchi, questo sarà spostato di lato, così come saranno spostate le fermate degli autobus, che dunque non saranno più su viale Matteotti. Per quanto riguarda l’impatto acustico, abbiamo previsto alcune opere di mitigazione nel progetto, con l’installazione di pannelli fonoassorbenti, ed è possibile valutarne eventualmente l’estensione se si ritenesse necessario”.
Infine è stata Chiassai a prendere la parola, rispondendo alle numerose voci di protesta: “Partiamo da un presupposto: non abbiamo inventato noi questo progetto. Era presente da decenni nelle previsioni urbanistiche. Noi lo abbiamo ripreso in mano cercando di renderlo realizzabile secondo i criteri e le normative attuali, e soprattutto ricercando la soluzione migliore. Conosciamo molto bene la realtà di viale Matteotti, sappiamo quali sono i servizi presenti e la mole di traffico che ci gravita: tutto questo è stato studiato attentamente. Serve un’alternativa per la viabilità di zona, e questa alternativa deve necessariamente portare al Ponte Leonardo. Un’altra opzione progettuale realizzabile non c’è: quindi o si fa così, o non si fa affatto. Quest’opera era nel mio programma di mandato, sono stata eletta con quel programma, e mi impegnerò per realizzarla come ho fatto con molte altre opere”.