Un ponte tra Toscana e Cisgiordania, costruito su pratiche virtuose di sostenibilità ambientale, innovazione e solidarietà. Si è concluso con un evento pubblico a San Giovanni Valdarno, martedì 15 aprile nella sala David Sassoli di Palomar – Casa della Cultura, il progetto di cooperazione internazionale “Bethlehem Green City: verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale”, promosso dal Comune valdarnese come ente capofila e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
L’iniziativa, lanciata nel giugno 2020 e avviata ufficialmente nel febbraio 2021 con l’approvazione di un finanziamento di 1.495.024,56 euro, ha coinvolto numerosi partner istituzionali e operativi sia italiani che palestinesi. Obiettivo: rendere più efficiente e sostenibile il sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani nel distretto di Betlemme, attraverso interventi strutturali, formativi, educativi e di sensibilizzazione.
Durante il quadriennio di attività sono stati realizzati importanti passi avanti verso una gestione più moderna e circolare dei rifiuti. Tra i risultati principali, l’introduzione e il consolidamento della raccolta differenziata del cartone, il coinvolgimento diretto di commercianti e cittadini in percorsi educativi, la creazione di un eco-centro attrezzato per il riciclo e l’organizzazione di campagne di comunicazione sul tema ambientale.
All’evento finale di restituzione, che ha rappresentato un momento di sintesi e confronto, hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Per il Comune di San Giovanni Valdarno erano presenti la sindaca Valentina Vadi e l’assessore ai gemellaggi e relazioni internazionali Fabio Franchi. Hanno preso parte all’incontro anche la delegazione del Comune di Betlemme, con il vicesindaco Hanna S.H. Hanania e il direttore dell’ufficio tecnico Ziad Alsayeh. Collegati da remoto, sono intervenuti anche Mirko Tricoli, direttore dell’ufficio AICS di Gerusalemme, Serena Spinelli, assessora alla cooperazione internazionale della Regione Toscana, Carla Cocilova, referente ANCI per la cooperazione, e Mohammed Isayed, direttore del JSCSMW di Gerico.
Il progetto ha rappresentato un esempio concreto di cooperazione multilivello tra enti pubblici, società civile e imprese, contribuendo non solo al miglioramento dei servizi ambientali a Betlemme, ma anche alla costruzione di un dialogo interculturale e solidale tra territori distanti geograficamente, ma accomunati da valori condivisi. Il percorso si chiude ora nella sua forma progettuale, ma lascia un’eredità duratura fatta di buone pratiche, infrastrutture ambientali, consapevolezza civica e una rete di relazioni internazionali che potrà generare nuove opportunità di sviluppo sostenibile.
Il progetto ‘Bethlehem Green City’ – ha dichiarato nel suo discorso il vice sindaco di Betlemme, Hanna S.H. Hanania – è molto più di un intervento tecnico: è un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa tradursi in azioni sostenibili e durature. Grazie al sostegno del Comune di San Giovanni Valdarno e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, siamo riusciti a compiere passi significativi nella gestione dei rifiuti, con particolare attenzione al riciclo del cartone, coinvolgendo in modo attivo il settore commerciale e la società civile. Abbiamo avviato un cambiamento culturale, promuovendo l’educazione ambientale nelle scuole e nelle comunità, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni sull’importanza della tutela del territorio. Questo progetto ha rafforzato il legame tra Betlemme e San Giovanni Valdarno, dimostrando che anche in un contesto complesso come il nostro, è possibile costruire insieme un futuro più giusto, verde e solidale. È un messaggio di speranza che ci incoraggia a guardare avanti, con la fiducia che la solidarietà non si fermi nei momenti più difficili”.
Siamo orgogliosi e davvero soddisfatti – le parole del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi – di essere stati il Comune capofila di questo importante progetto di cooperazione internazionale, Bethlehem Green City. Il primo ringraziamento va naturalmente a tutti i partner che hanno contribuito alla costruzione del progetto, che si è sviluppato nell’arco di quattro anni. Si è trattato di un’iniziativa finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con un contributo di circa un milione e mezzo di euro, assegnato nel 2021 a seguito della partecipazione a un bando nazionale, nel quale ci siamo classificati al quinto posto in tutta Italia. Un risultato che conferma la qualità e la solidità del progetto presentato. L’obiettivo era quello di sviluppare e trasferire buone pratiche nella città di Betlemme, con particolare riferimento al sistema di raccolta dei rifiuti. In questi quattro anni sono stati compiuti importanti passi avanti: c’è stato uno scambio significativo tra i tecnici del nostro territorio e quelli operativi nella città di Betlemme, che ogni giorno lavorano nella gestione dei rifiuti. La soddisfazione per quanto realizzato è grande. L’amministrazione comunale crede fermamente nella cooperazione internazionale. Del resto, abbiamo da tempo un rapporto privilegiato con la Terra Santa e con la Palestina: Gerico è gemellata con San Giovanni Valdarno da oltre trent’anni. Esiste un legame intenso, autentico, e crediamo sia fondamentale contribuire alla costruzione di collaborazioni che promuovano e sostengano lo sviluppo anche in contesti difficili. Tra le numerose attività del progetto Bethlehem green city, oltre agli interventi di natura tecnica che hanno migliorato significativamente il sistema di raccolta e differenziazione dei rifiuti a Betlemme e nel suo distretto, voglio citare in particolare un’azione educativa di grande valore: un’iniziativa realizzata nelle scuole della Cisgiordania, che ha coinvolto oltre 600 studenti. Si tratta di attività che svolgiamo ogni anno anche nelle scuole del nostro territorio, grazie anche alla collaborazione con Sei Toscana, il nostro gestore della raccolta dei rifiuti. Abbiamo così potuto condividere con la comunità di Betlemme un’esperienza di consapevolezza e buona pratica. L’idea è semplice ma potente: se educhiamo le nuove generazioni ad amare e rispettare l’ambiente—attraverso regole e una corretta raccolta differenziata—cresceranno cittadini più attenti e responsabili. È un concetto fondamentale, e siamo davvero orgogliosi di aver contribuito alla sua diffusione. Mi auguro sinceramente che, nei prossimi anni, potremo continuare a realizzare progetti legati alla cooperazione internazionale, come quello che si è appena concluso. Infine vorrei sottolineare come questo progetto internazionale sia stato anche – e soprattutto – un importante strumento di pace. E anche dal convegno di oggi è emerso un grande messaggio di pace; da Palomar un abbraccio ideale alla Terra Santa e al popolo palestinese in un momento così difficile della propria storia”.
“Bethlehem Green City – le parole dell’assessore alla cultura, ai gemellaggi e alle relazioni internazionali Fabio Franchi – è la prova che la cooperazione internazionale non è solo solidarietà, ma capacità di generare cambiamento reale e duraturo. Abbiamo contribuito a costruire un sistema moderno ed efficiente di gestione dei rifiuti, promosso l’economia circolare, coinvolto scuole, imprese e istituzioni locali in un processo di crescita condivisa. È un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra che ha unito competenze, visioni e territori. Ringrazio l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per aver creduto in questo progetto, e tutti i partner – dalla Fondazione Giovanni Paolo II ad ATO Toscana Sud, da Confservizi Cispel a SEI Toscana e Geoexplorer – per l’impegno e la professionalità. San Giovanni Valdarno rafforza così il suo ruolo in un’Europa dei territori, dove anche i Comuni possono fare la differenza, costruendo relazioni internazionali basate su scambi concreti e obiettivi comuni”.
Giorgia Barbieri, Project Manager:” Il mio ruolo è stato quello di coordinare direttamente sul campo tutte le attività previste dal progetto, assicurandomi che venissero portate avanti nei tempi stabiliti e con i risultati attesi. In particolare, ho seguito – insieme ai colleghi locali – la realizzazione delle varie fasi operative, con un’attenzione speciale alla costruzione dell’Ecocenter e all’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti. Abbiamo lavorato molto anche sul piano educativo, collaborando con le scuole attraverso attività di sensibilizzazione ambientale. Inoltre, abbiamo organizzato diverse giornate di pulizia – i cosiddetti *clean up days* – in alcune aree del comune. Infine, abbiamo contribuito alla nascita di alcune startup locali, che abbiamo supportato sia con attività formative sia attraverso un fondo di dotazione dedicato.”