Il Consiglio comunale di Figline Incisa ha approvato una tariffa Tari maggiorata di circa il 30% per il 2022. Cristina Simoni, capogruppo delle Liste civiche Per Figline e Incisa, ha votato e spiega le motivazioni.
“Di fronte a questo aumento che colpisce tutte le famiglie e le imprese del nostro comune – ha commentato Cristina Simoni – non posso che concordare con quanto ha dichiarato ha nei giorni scorsi Giacomo Cioni, presidente della Cna di Firenze, ovvero che è ‘offensivo e irresponsabile’ chiedere aumenti senza aver previsto per il futuro alcun sistema per la gestione razionale ed economica dei rifiuti”.
“Oltretutto l’Amministrazione comunale di Figline Incisa – ha aggiunto Simoni – non ha stanziato alcuna cifra per alleviare questa vera stangata nei confronti dei cittadini, anche se il bilancio in attivo del Comune avrebbe consentito una variazione per trovare le risorse economiche necessarie per mitigare questi aumenti esagerati della Tari che vanno ad aggravare una situazione già pesante dovuta agli aumenti dei costi energetici e delle materie prime. Il Comune di Figline Incisa avrebbe dovuto prendere esempio dall’assessore al bilancio di Firenze che, proprio grazie ad una variazione del bilancio comunale, ha trovato quei 6 milioni di Euro che sono stati utilizzati per dimezzare gli aumenti decisi dall’Ato”.
“Nel nostro comune la situazione è paradossale – ha puntualizzato Simoni – mentre i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata con il metodo ‘porta a porta’ che ha raggiunto oltre il 79%, l’Amministrazione comunale punisce questo impegno con un aumento di quasi il 30% delle tariffe. E pensare che l’unione dei Comuni di Figline e Incisa era stata fatta proprio promettendo un abbattimento delle tariffe, che in realtà non c’è mai stato”.
“È inutile che in sede Ato l’assessore all’ambiente Bianchini voti contro gli aumenti delle tariffe, e poi il Consiglio Comunale di Figline Incisa finisce per approvare questa stangata che colpisce le tasche dei cittadini. Ci vorrebbe più coraggio da parte degli amministratori comunali. Capisco il loro imbarazzo ad andare contro le scelte sia di uomini che di politiche decise dal partito, ma qualche volta si può dire anche no, nell’interesse dei cittadini. Ancora una volta – ha concluso Simoni – prendo a prestito le parole del presidente della Cna, il quale si è scagliato contro ‘una classe politica mediocre ed incapace di assolvere ai propri doveri’. Anche io, come Giacomo Cioni, penso che l’atteggiamento dei sindaci sia imbarazzante, forse spiegabile solo dal fatto che 32 tra di loro, alle prossime elezioni non saranno più rieleggibili”.