24, Novembre, 2024

San Giovanni, in Consiglio comunale la campagna del Pd toscano sulla sanità

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

La campagna del Pd toscano per una sanità pubblica più forte e finanziata adeguatamente è entrata anche nel Consiglio comunale di San Giovanni. Un ordine del giorno sul tema è stato presentato dal gruppo Centro sinistra per San Giovanni e approvato con i voti favorevoli anche del Movimento 5 Stelle. Ha votato a sfavore la Lega Salvini premier, non ha votato il gruppo Liste civiche sangiovannesi.

“L’iniziativa fa parte della campagna ‘La salute prima di tutto’, che prevede anche una raccolta di firme on line sulla piattaforma Change.org e nei banchetti allestiti sul territorio – spiega il gruppo Centro sinistra per San Giovanni – Il testo della mozione, come quello della petizione, riprende i punti della proposta di legge al Parlamento nazionale presentata dal Partito Democratico in Regione Toscana. Tre le richieste principali al Governo: aumentare le risorse del Fondo sanitario nazionale per portarlo almeno al 7,5% del PIL; rimuovere il tetto di spesa per il personale sanitario per procedere a un piano straordinario di assunzioni; assicurare la realizzazione di Case e Ospedali di Comunità, presidi di sanità territoriale previsti dal PNRR e recentemente accantonati dall’esecutivo nazionale”.

“Il nostro gruppo ha sostenuto e sostiene pienamente l’iniziativa del Partito Democratico toscano per una sanità pubblica più forte e adeguatamente finanziata. Viviamo in mezzo alla gente e viviamo la loro (e la nostra) crescente preoccupazione perché non riescono ad accedere ai servizi senza dover ricorrere al privato. La carenza di personale è diventata critica e questo è ancora più problematico considerando l’invecchiamento della popolazione e la necessità di migliorare la medicina di prossimità e territoriale. Stiamo pensando anche ad una mozione sulla sanità locale, sperando che questa volta ci segua anche chi non ha aderito a questa per ragioni di feeling governativo o per non rompere gloriose e localistiche tradizioni”.

Articoli correlati