03, Luglio, 2024

Nuovo nido, l’opposizione di Castelfranco Piandiscò: “Speriamo in un ravvedimento urgente”

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L’opposizione del gruppo Sentire Comune – Partito Democratico di Castelfranco Piandiscò replica alle dichiarazioni del sindaco e dell’amministrazione comunale sulla collocazione del nuovo asilo nido, che si ipotizza a Castelfranco.

“Non capiamo come si possa considerare una soluzione così insensata. Non c’è alcuna giustificazione valida per realizzare il nuovo nido a Castelfranco e motiviamo il nostro NO argomentandolo per punti”, scrivono gli esponenti dell’opposizione. “Faella e Pian di Scò non hanno un nido pubblico, mentre Castelfranco ne ha già uno nuovo e adeguato. Il nido paritario di Pian di Scò versa in grosse difficoltà a causa dei necessari interventi da fare nella struttura che lo ospita, attualmente è stato spostato in una struttura in affitto. Una simile situazione di difficoltà si trova nel paritario a Faella, che necessiterebbe di interventi strutturali”.

“Crediamo che i servizi per le fasce più deboli della popolazione, i bambini e gli anziani, debbano essere capillari nel territorio. La mancanza di posti nido è un problema noto, per questo non esiste una competizione fra i nidi. Nessun nido chiuderebbe se ne venisse aperto un altro, poiché la domanda è molto più alta rispetto all’offerta. A Faella, inoltre – continua la nota  ci sono zone o strutture adatte ad ospitare il nuovo nido, come indicato nel nostro programma. Le valutazioni su Faella sono state molto superficiali e la colpa non è della mancata approvazione del PO, come sostiene il capogruppo di maggioranza Pieralli, ma delle vostre scelte. Per Piandiscò invece esiste già una relazione tecnica adeguata sull’area dell’attuale scuola, molto più conveniente a livello economico. Castelfranco ospita già una struttura per bambini da 0-6 anni, come consigliato dal Ministero dell’Istruzione. Creare un nuovo nido in un’altra struttura causerebbe una separazione fisica con la scuola dell’infanzia. Qual é il parere dei docenti e della dirigente scolastica? Cosa ne pensa l’assessore alla scuola Gagliardi, strenua sostenitrice dei servizi diffusi e delle battaglie anti accorpamento con AlleaFaella?”.

L’opposizione entra anche nel merito dei costi. “L’ex materna di Castelfranco deve essere anche consolidata sismicamente, per un totale di quasi un milione di intervento totale, mentre costruire una nuova struttura costerebbe meno (sui €500.000). Perché dilapidare risorse pubbliche? Il centro di Castelfranco ha meno prospettive di sviluppo urbanistico rispetto a Faella e Pian di Scò. Con questa scelta a Castelfranco ci saranno 4 strutture educative per un totale di 1900 abitanti, un record nazionale che ignora ogni ottimizzazione dei costi\benefici”.

“Infine – conclude la nota di Sentire Comune-PD – i lavori devono essere assegnati entro il 31 ottobre e c’è il serio rischio di perdere il finanziamento: come sarà possibile realizzare un progetto serio in meno di 4 mesi, inclusi 2 mesi per la gara d’appalto? perché non puntare su progetti già pronti che potrebbero essere utilizzati? A noi è chiaro, questa è una scelta contro la maggior parte delle famiglie del nostro comune, per creare un danno a questi centri. Ci chiediamo cosa stiano facendo gli assessori e consiglieri di Faella e di Pian di Scò, non vogliamo accettare l’idea del “baratto” ossia che a Faella si fa la rotonda e a Pian di Scò via Monamea in cambio di questo nido. Speriamo in un ravvedimento urgente. È inutile fare le strade e le rotonde se poi nei paesi non ci sono i servizi per i residenti, i paesi si spopolano e le strade resteranno per la sola gloria di chi le ha volute”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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