All’indomani del Consiglio comunale di Figline e Incisa, il PSI appena fuoriuscito dalla maggioranza commenta l’esito della seduta. “Il Consiglio Comunale di ieri ha rappresentato la cartina di tornasole per mettere a nudo la natura di questo gruppo dirigente del PD locale che, insieme ai ‘suoi cari’ rimasti in coalizione, ha confermato la propria natura incentrata sulla prerogativa di affermare la propria vocazione egemonica intesa come concentrazione di potere politico e istituzionale. Sull’altare dell’egemonia, questo PD, non ha avuto problemi a bruciare i rapporti con il PSI non riconoscendone, fin dall’inizio, il peso elettorale e politico e non si è fatto scrupoli nel ricercare di sottoporre le istituzioni ad una torsione democratica, sventata nel solo modo possibile, ovvero, l’abbandono dell’aula di tutti i gruppi consiliari di opposizione”.
“Una concezione totalizzante dei rapporti politici con gli alleati e con le istituzioni ha reso questo PD protagonista, per tutto questo tempo, di azioni irresponsabili e provocatorie, quale quello di liquidare, dalla sera alla mattina, Fabio Gabbrielli da assessore e porre ai margini del governo cittadino l’ex-vicesindaco Umberto Ciucchi; nonché, la pretesa di sottomettere, come pretenderebbe di fare, lo Statuto e il Regolamento del Consiglio Comunale a modifiche che inficiano la regola democratica che dovrebbe comportare la condivisione di tutte le forze politiche nella definizione delle regole del gioco istituzionale. Questi elementi – continua la nota del PSI – hanno rappresentato per il PD il punto politico focale per proseguire un’azione di governo all’insegna dell’autoreferenzialità, preferendo anteporli ai grandi temi amministrativi del miglioramento dei servizi e delle prestazioni del Serristori, del Centro Storico, del secondo ponte sull’Arno, della Bekaert, della variante stradale di collegamento fra i caselli autostradali di Valdarno e Incisa e per questo, rifuggendo i confronti più volte sollecitati dal PSI”.
“Viene spontaneo chiedersi pertanto, con quale coraggio il PD e il Sindaco possano esercitarsi in richiami al senso di responsabilità dal momento che, il vissuto politico di questi mesi, sta li a dimostrare come verso l’alleato socialista non si sia mostrato ne rispetto ne considerazione politica. È stupefacente il fatto che da parte del PD e del Sindaco si continui a rifuggire il fatto che la coalizione di governo senza il PSI non rispecchia più la maggioranza dei cittadini, così come appare paradossale il fatto di essersi guardati bene di manifestare una benché minima autocritica guardando al naufragio cui è incorsa la coalizione di centrosinistra. Davvero il Sindaco e il PD ritengono di essere credibili nell’addossare le responsabilità di questo acclarato fallimento ad una forza che rappresenta solo il 7% e chiamarsi fuori da ogni responsabilità con il 35% dei consensi che il PD rappresenta? Una domanda dovrebbero porsela!”-
“Il PSI – conclude la nota – si è trovato alle prese di preservare o meno la propria identità e autonomia politica di fronte al manifestarsi di una cultura politica che non offre spazi al confronto, alla condivisione e al camminare ‘Insieme’ e che considera il rapporto con gli alleati in modo positivo solo se si prestano ad una condizione di subalternità. Il PSI di Figline Incisa è una piccola entità che potrà continuare ad esistere solo se saprà alimentarsi con l’adesione di quei cittadini che non hanno nulla da chiedere se non la difesa del ‘bene comune’ e di quanti sono alla ricerca di una idealità antica di cui ci sarebbe oggi un gran bisogno, che poggia sui valori della libertà, della giustizia e dell’affermazione dei diritti. Il partito è consapevole che domani potrebbe non trovarsi più nella condizione di esercitare il proprio piccolo protagonismo nella politica locale, ma non per questo intende oggi rinunciare a preservare la propria dignità”.