29, Aprile, 2025

Approvata dal Consiglio di Figline e Incisa la mozione Ius Scholae per il conferimento della cittadinanza civica

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È stata approvata con 13 voti a favore e 2 contrari la mozione presentata ieri dai gruppi di maggioranza a Figline e Incisa sulla questione dello Ius Scholae. Il testo, illustrato in aula dalla consigliera Elisabetta Bargilli, è stato proposto insieme da PD, PSI, M5S e Lista Pianigiani. Spiegano i promotori: “È un atto simbolico ma di forte impegno politico che chiede al Parlamento e al Governo di riconoscere la cittadinanza a chi cresce, studia e vive nel nostro territorio. Dopo l’incontro avuto con la Comunità Islamica sul tema, siamo ancora più convinti che non si possa attendere oltre. Che minimizzare il tema della cittadinanza per i ragazzi stranieri, relegarlo a temi di minore importanza per l’agenda del Governo sia strumentale a nascondere la spaccatura presente sul tema dei diritti civili nella coalizione del centrodestra che guida il Paese”.

“Insieme a tanti Comuni della Toscana, anche quello di Figline e Incisa, si prende un impegno importante nei confronti dei minori stranieri che vivono e studiano da almeno 5 anni nel nostro territorio e che sono in attesa della cittadinanza per poter avere gli stessi diritti dei propri compagni italiani. La mancanza della cittadinanza italiana produce effetti negativi discriminanti sulla loro quotidianità scolastica: ad esempio non possono partecipare a competizioni sportive, gite o soggiorni educativi all’estero. Per questi ragazzi Figline e Incisa è la loro città, per la maggioranza consiliare occorre fare un passo di civiltà, inclusione e equità affinché si possano sentire pienamente parte della comunità dove vivono”, continua la nota dei gruppi di maggioranza.

Nel dettaglio, il testo della mozione invita il Sindaco e la Giunta ad attivare azioni di inclusione sociale per il riconoscimento simbolico della “Cittadinanza Civica del Comune di Figline e Incisa Valdarno”. Tale riconoscimento è rivolto a minori stranieri residenti nel Comune, che abbiano compiuto il 16° anno d’età, che siano nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, e che abbiano frequentato almeno cinque anni di scuola, cioè, abbiano completato uno o più cicli scolastici nel sistema d’istruzione e formazione nazionale.

La mozione inoltre impegna “ad istituire una cerimonia speciale nel giorno 20 novembre di ogni anno (data in cui la Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1989), che abbia come obiettivo quello di promuovere la riflessione su cosa significhi essere cittadino oggi in Italia in una realtà multiculturale; a realizzare un percorso di consapevolezza sociale e civica rivolto a tutti i minori stranieri residenti nel Comune e ai loro genitori, con l’obiettivo di diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana al raggiungimento dei 18 anni di età per coloro che ne hanno diritto; a sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla cittadinanza italiana, che riconosca pieni diritti alle figlie ed ai figli degli immigrati, nati o cresciuti in Italia, e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia. Una misura simbolica che mira a chiedere la riforma della legge per la concessione della cittadinanza italiana, tema che deve essere presente nell’agenda di ogni Paese democratico che possa ritenersi civile”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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