Viene portata al Consiglio comunale di Montevarchi di oggi, 12 dicembre, la proposta di modifica di regolamento del Consiglio che permetterà di partecipare alle sedute anche a distanza. A proporla la Consigliera Rita Badii, esponente di maggioranza per il gruppo “Silvia Sindaco”, che ha una invalidità al 100%. Badii ha affidato ad una lettera aperta alcune sue considerazioni che suonano come uno sfogo per come è stata gestita la questione, accusando in particolare l’opposizione.
“Ho un’invalidità del 100% in situazione di gravità, ed ho enormi difficoltà di deambulazione con progressivo aggravamento. Sono Consigliere Comunale di maggioranza e nell’ultima seduta di Novembre a causa di una momentanea indisponibilità dell’ascensore (prontamente ripristinato), vengo portata su da mio marito e dai miei colleghi (unici!!!) con evidente abbassamento della mia autostima. […] Una volta arrivata al secondo piano nell’aula del Consiglio (e non so dirvi in che stato), è assente un collega per motivi personali ed un altro per Covid. L’opposizione si fa due conti e, con la scusa di una non condivisione dell’orario del Consiglio stesso, si alza, fa mancare il numero legale e se ne va. Ed io, dopo essermi sparata due rampe di scale, resto lì a chiedermi dove sta di casa il rispetto”.
“Mi sale la rabbia, comincio a leggere di disabilità … e scopro che in tanti Comuni d’Italia esiste la possibilità di partecipare al Consiglio collegandosi da remoto. Oltretutto il Covid avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, può capitare a tutti di ammalarsi, di dover restare fermi a lungo. Mando una mail a chi di dovere, dove chiedo con urgenza una variazione al Regolamento che mi permetta questo. A Dicembre ho due Consigli e mi dispiacerebbe perderli, non perché non voglio, ma perché non posso. Tengo sul serio alla mia carica di Consigliere comunale e vorrei continuare a svolgerla come tutti gli altri. Portiamo in Capigruppo questa proposta e la risposta da parte dell’opposizione è… picche, perché forse non ci sono i requisiti per l’urgenza, perché tutto sommato se ne può discutere con calma, perché non hanno fatto in tempo a ‘studiare’ l’atto (sono state aggiunte solo le parole “anche in modalità mista”), perché è il caso di riprogrammare un’altra Capigruppo. E poi, inevitabilmente, esplodo, alzo la voce, sono polemica e forse un po’ acida, ma non si può sentire che, tirando in ballo la politica, si faccia ricondurre questa richiesta ad un gioco di numeri, non si può sentire che si commenti la richiesta dicendo che non si hanno parole o che si è ‘solidali e dispiaciuti’ ma ci si aggrappa ad ogni possibile cavillo pur di evitare la decisione”.
“Viene riconvocata una seconda Capigruppo dove la minoranza non si presenta ed invia un comunicato in cui si chiede una deroga solo per me, in attesa di discuterne in una nuova conferenza Capigruppo (la terza). Questa cosa mi fa sentire ancora più diversa – commenta la consigliera Badii – ancora più disabile di quello che sono, perché si sottolinea ancora di più il mio non essere solo una persona. Quando ho fatto la mia richiesta, ho specificato che era anche in nome e per conto di tutti coloro che si trovassero impossibilitati a presenziare, senza il bisogno di dover presentare una cartella clinica. Io la vedo diversamente, io al primo posto metto i principi universali, i rapporti umani e non mi piace quando le persone si riempiono la bocca con paroloni come inclusione, uguaglianza e solidarietà. La politica non è questa, la politica si fa lavorando per, non lavorando contro. Si fanno mozioni, si fanno battaglie, si fanno convegni e manifestazioni ma, all’atto pratico, ognuno guarda al proprio orticello. Alla faccia della giornata sulla disabilità”.
La delibera è stata approvata in Conferenza Capigruppo solo con i voti dei consiglieri di maggioranza; la Consigliera Masini non ha partecipato al voto; i consiglieri di minoranza non erano presenti.
