Il sindaco di Montevarchi, in qualità di capogruppo di “Comuni per la Provincia”, annuncia un’interrogazione al Presidente Vasai in merito alla ripartizione dei fondi destinati alle Province, in particolare per la Provincia di Arezzo. “Dopo il danno, pure la beffa?”
Una interrogazione per rilanciare il problema del taglio ai fondi destinati alle province, in particolare a quella di Arezzo. L'ha presentata il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, in qualità di consigliera provinciale di 'Comuni per la Provincia'. "Non vorremmo che dopo il danno al patrimonio provinciale, ci fosse pure la beffa sulla ripartizione delle risorse", spiega.
"Non sono chiari, infatti, i segnali che ad oggi giungono dall’esecutivo nazionale sui finanziamenti destinati alle Province, pertanto chiediamo di conoscere nel dettaglio cifre esatte e criteri di assegnazione adottati per Arezzo, anche in confronto con le altre realtà toscane. Sarebbe inaccettabile se i dati dovessero confermare che la Provincia di Arezzo risultasse una realtà marginale. Non vorremmo che tale risultato fosse dovuto all’immobilismo, o peggio, dall’accondiscendenza politica da parte di chi ha responsabilità amministrative e di governo".
Nel testo dell'interrogazione si chiede di conoscere "quante risorse dei 317 milioni di euro stanziati dal Governo, comunque insufficienti a soddisfare le criticità accumulate negli anni, arriveranno nel 2018 ad Arezzo a copertura delle spese correnti; quanti dei 120 milioni di euro sono stati assegnati invece per procedere con gli interventi straordinari sulla manutenzione della rete viaria e sulle scuole che rappresentano l’ urgenza e la maggiore preoccupazione che abbiamo anche come primi cittadini".
"Vogliamo ricordare – chiude Chiassai – che la nostra Provincia è dovuta ricorrere anche quest’anno all’esercizio provvisorio di bilancio. Il Bilancio di Previsione è stato approvato solo a settembre 2017 e con il parere negativo del Collegio dei Revisori; sono state adottate misure tampone e straordinarie per affrontare le crescenti difficoltà economiche, al limite del default. Le manovre del Governo, negli ultimi tre anni, hanno compromesso irresponsabilmente la capacità di programmazione delle Province producendo significativi danni al patrimonio pubblico. Per l’anno in corso, l’Upi aveva annunciato un cambio di rotta con la disponibilità di risorse per spesa corrente, investimenti e cancellazione del blocco delle assunzioni: a nostro giudizio queste risorse restano ancora inadeguate per la messa in sicurezza delle strade e delle scuole e per l’esercizio delle funzioni rimaste alle Province. Abbiamo più volte ribadito di non voler essere corresponsabili di un disastro portato avanti con l’intento di abolire le Province, malgrado un esito referendario diverso. Oggi non vogliamo che la situazione risulti ancora più complicata perché qualcuno non ha svolto adeguatamente il proprio ruolo".