28, Marzo, 2024

Ponte sul Ponterosso, l’annuncio del sindaco: “Arrivata la sentenza, possiamo demolirlo”

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“Finalmente è arrivata la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche: possiamo demolire il ponte privato sul torrente Ponterosso”, scrive il primo cittadino Giulia Mugnai. L’annuncio ieri sera all’assemblea con i cittadini dello Stecco

Via libera all'abbattimento del ponte privato sul Ponterosso: si chiude così la lunga vertenza davanti al Tribunale superiore delle Acque pubbliche, che dunque si è pronunciato in merito al diritto o meno ad esistere dell'ormai noto ponte, considerato il massimo imputato nell'alluvione del 2013.

L'annuncio stamani della sindaca Giulia Mugnai, che scrive: "Finalmente è arrivata la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche: possiamo demolire il ponte privato sul torrente Ponterosso. I primi a saperlo sono stati i cittadini che ieri sera erano all’assemblea al Circolo dello Stecco, perché sono stati proprio loro ad aver subìto i danni più gravi dell’alluvione 2013. E’ una vittoria sulla burocrazia, per l’interesse della collettività".

"Però non abbasseremo la guardia: sul Ponterosso spenderemo 3,5 milioni di euro per opere di sicurezza idraulica (protocollo con Regione e Città metropolitana) e 45mila euro per il borro di Sant’Andrea". 

La vicenda giudiziaria

“Il ricorso non merita accoglimento”. Sono le parole con cui si è espresso il Collegio del Tribunale superiore delle acque pubbliche (Tsap), chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dai proprietari del ponte sul Ponterosso sul quale pende un’ordinanza di demolizione contingibile ed urgente del novembre 2013.

Quindi, ritenendo “che sussistano i presupposti di necessità ed urgenza per l’adozione di provvedimenti extra ordinem finalizzati alla tutela della pubblica incolumità e della sicurezza urbana”, il Collegio ha di fatto decretato la demolizione del ponte peraltro desumendo che sia stato “abusivamente realizzato”.

La sua pericolosità era stata accertata dalla Provincia di Firenze tramite la Polizia idraulica a seguito della ricognizione effettuata nelle ore immediatamente successive l’alluvione del 21 ottobre 2013. Allora si rilevò come la presenza del ponte avesse costituito impedimento al regolare deflusso delle acque, provocando l’esondazione e il conseguente allagamento delle aree adiacenti, e il danneggiamento di 19 auto, allagamenti ad infrastrutture pubbliche tra cui il cimitero, a 75 residenze private e ad 8 attività produttive.

Da qui l’inizio della querelle giudiziaria finita sulla scrivania del Tribunale, che nel settembre 2014, dopo averla rigettata per 3 volte, ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai proprietari del ponte. Nel frattempo, per sopperire a queste lungaggini burocratiche ed evitare nuove esondazioni, il Comune ha eseguito due diversi interventi sull’alveo del torrente con l’obiettivo di mitigare la presenza del ponte. Inoltre, l’ottobre scorso fu istituita anche una procedura di Protezione Civile ad hoc in modo da garantire una maggior sicurezza dell’abitato dello Stecco.
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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