Aperto lo stato di agitazione del personale sanitario nel territorio della provincia di Arezzo: l’atto è stato inviato al Prefetto dai responsabili della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil. “Accordo sindacale mai rispettato, Desideri doveva procedere a nuove assunzioni”
E’ crisi sindacale aperta all’interno della Usl Toscana Sud-Est: lo stato di agitazione appena proclamato riguarda il personale del comparto della ex Asl 8, in sostanza i dipendenti della sanità pubblica operanti in provincia di Arezzo, compreso il Valdarno aretino.
Ieri l'allarme era arrivato dal Segretario provinciale della Funzione Pubblica della Cgil di Arezzo, Bruno Pacini: "Come Commissario della Asl Toscana Sud-Est, il dottor Desideri deve ancora nominare direttore amministrativo, direttore sanitario e coordinatore dei servizi sociali: non vorremmo che stesse subendo pressioni per queste nomine. Stiamo parlando di un fatto grave, e siamo molto preoccupati perché da queste nomine dipendono i servizi resi a quasi 900 mila cittadini. Intanto l’azienda sanitaria soffre per la mancanza di personale: mancano infermieri ovunque, dal 118 ai Pronto Soccorso ai Reparti, e le trattative sindacali non partono a differenza delle altre due Asl toscane".
Oggi a questo allarme ha fatto seguito l'avvio dello stato di agitazione. L’atto è stato firmato ed inviato al Prefetto di Arezzo da Bruno Pacini, Luciana Lapi e Marcello Ricci, rispettivamente segretario provinciale della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil.
“I già difficili rapporti sindacali con il commissario Desideri sono diventati impossibili – commentano i tre rappresentanti sindacali – mentre per i lavoratori di tutti i reparti, 118 compreso, le condizioni di lavoro quotidiane sono drasticamente peggiorate. Gli ospedali aretini sono sotto organico per quanto riguarda infermieri, anestesisti e tecnici sanitari. I turni di lavoro sono molto pressanti e si assiste sempre più spesso a rientri forzati. L’accordo sindacale siglato a fine anno non è stato minimamente rispettato e la scadenza prevista del 29 febbraio per procedere con le assunzioni è come se non esistesse".
"Per tutti questi motivi abbiamo indetto lo stato di agitazione e adesso attendiamo la convocazione di fronte al Prefetto, per il preventivo tentativo di conciliazione, dove speriamo di capire quali siano le vere intenzioni del Commissario Enrico Desideri.”