23, Dicembre, 2024

“Ospedali sotto organico e turni pressanti”: nel comparto della ex Asl8 i sindacati proclamano lo stato di agitazione

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Aperto lo stato di agitazione del personale sanitario nel territorio della provincia di Arezzo: l’atto è stato inviato al Prefetto dai responsabili della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil. “Accordo sindacale mai rispettato, Desideri doveva procedere a nuove assunzioni”

E’ crisi sindacale aperta all’interno della Usl Toscana Sud-Est: lo stato di agitazione appena proclamato riguarda il personale del comparto della ex Asl 8, in sostanza i dipendenti della sanità pubblica operanti in provincia di Arezzo, compreso il Valdarno aretino.

Ieri l'allarme era arrivato dal Segretario provinciale della Funzione Pubblica della Cgil di Arezzo, Bruno Pacini: "Come Commissario della Asl Toscana Sud-Est, il dottor Desideri deve ancora nominare direttore amministrativo, direttore sanitario e coordinatore dei servizi sociali: non vorremmo che stesse subendo pressioni per queste nomine. Stiamo parlando di un fatto grave, e siamo molto preoccupati perché da queste nomine dipendono i servizi resi a quasi 900 mila cittadini. Intanto l’azienda sanitaria soffre per la mancanza di personale: mancano infermieri ovunque, dal 118 ai Pronto Soccorso ai Reparti, e le trattative sindacali non partono a differenza delle altre due Asl toscane". 

Oggi a questo allarme ha fatto seguito l'avvio dello stato di agitazione. L’atto è stato firmato ed inviato al Prefetto di Arezzo da Bruno Pacini, Luciana Lapi e Marcello Ricci, rispettivamente segretario provinciale della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil.

“I già difficili rapporti sindacali con il commissario Desideri sono diventati impossibili – commentano i tre rappresentanti sindacali – mentre per i lavoratori di tutti i reparti, 118 compreso, le condizioni di lavoro quotidiane sono drasticamente peggiorate. Gli ospedali aretini sono sotto organico per quanto riguarda infermieri, anestesisti e tecnici sanitari. I turni di lavoro sono molto pressanti e si assiste sempre più spesso a rientri forzati. L’accordo sindacale siglato a fine anno non è stato minimamente rispettato e la scadenza prevista del 29 febbraio per procedere con le assunzioni è come se non esistesse".

"Per tutti questi motivi abbiamo indetto lo stato di agitazione e adesso attendiamo la convocazione di fronte al Prefetto, per il preventivo tentativo di conciliazione, dove speriamo di capire quali siano le vere intenzioni del Commissario Enrico Desideri.”

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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