25, Novembre, 2024

La senatrice Monica Cirinnà spiega la legge sulle unioni civili. “Finalmente abbiamo riconosciuto i diritti di queste coppie”

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L’iniziativa è stata organizzata dai Giovani Democratici e del Pd di San Giovanni nei locali della Casa del popolo. Presenti il segretario del Partito democratico, Valentina Vadi, il sindaco di San Giovanni, e tanti altri esponenti politici della zona

Tanti giovani hanno preso parte all'incontro con la senatrice Monica Cirinnà a San Giovanni. I Giovani Democratici e il Pd hanno organizzato l'iniziativa nei locali della Casa del popolo. Al centro dell'incontro il decreto legge sulle Unoni civili approvato dal Senato e in attesa nei primi giorni di maggio di esserlo anche alla Camera.

La senatrice, autrice della legge, ha spiegato nei minimi dettagli, quello che ritiene "il passaggio dal diritto di famiglia al diritto delle famiglie". Una legge attesa da circa 30 anni e che oggi riconosce a tutti gli effetti le coppie omossessuali, che decidono di sposarsi, come una famiglia con tutti i diritti e i doveri delle altre.

La legge porta il titolo "regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze": non si parla infatti soltanto di unioni civili, ovverosia di matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma anche di coppie di fatto, cioè della convivenza fuori dal matrimonio tra quelle di sesso diverso.

Le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono equiparate a quelle delle altre coppie con un una differenza: non c'è necessità della pubblicazione del matrimonio. Stralciato l'obbligo di fedeltà, mentre viene applicato il codice civile sul regime patrimoniale della famiglia e la comunione dei beni e regolati i diritti successori e le norme sulla reversibilità. La sentarice Cirinnà spiega ancora che per fare approvare la legge è stato stralciato l'articolo 5 sulla stepchild adoption.

"La parte dedicata alle adozioni è la più dolorosa ed è stata stralciata a causa del tradimento del Movimento 5 Stelle. La legge è completa in termine di diritti: vengono ricosciuti a coppie dello stesso sesso che faranno le unioni civili tutte i diritti sociali. L'adozione non è prevista e quindi non è legiferata: significa, però, che rimane la libertà per i magistrati quando ricevono una richiesta di adozione di valutare l'interesse del bambino". 

"Le convivenze: indipendentemente dalla composizione della coppia vedranno riconosciute i propri diritti. Molti temono per la riversibilità delle pensioni. Voglio dire che potranno continuare a fruirne". 

Per unioni civili, poi, viene istituito il divorzio rapido: per ottenerlo sarà sufficiente chiederlo, anche disgiuntamente, davanti all'ufficiale di stato civile.

A coloro che ancora non sono convinti dice: "Noi siamo ancora quelli che discriminano coloro che per amore decidono di vivere insieme: è incostituzionale non fare questa legge. Anche chi è contrario se ne faccia un ragione. Si tratta di un nuovo istituto di diritto pubblico che si chiama 'Unione civile' riservato esclusivamente a coppie di omossessuali: ben venga che il parlamento dopo 30 anni dia diritto a questa gente"
 

Sulla stessa linea della sentarice Monica Cirinnà sono state il segretario del Pd di San Giovanni, Valentina Vadi, e il segretario dei Giovani Democratici, Chiara Brizzi.
 

 

Dopo l'approvazione del Senato adesso spetta alla Camera: "La legge è uscita dalla Commissione giustizia della Camera così dovremmo avere una rapida calendarizzazione: a metà maggio dovrebbe essere approvata. Poi tra giugno e luglio i sindaci potranno avere il vademecum su come gestire le unioni civili", conclude la senatrice Monica Cirinnà.

 

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