Dopo averlo portato 30 anni ha riconquistato un po’ di autonomia. L’intervento è stato lungo e la convalescenza dolorosa ma Matteo adesso è riuscito a raggiungere un traguardo importante
Ha raggiunto un altro traguardo importante Matteo Sterbini: ha conquistato un po' di autonomia, quell'autonomia che la malattia gli aveva strappato via. Ma lui con forza, con determinazione e con grande coraggio si è preso una bella rivincita: dopo tanti anni ha potuto gettare via il busto. Questo grazie a un delicato intervento chirugico per stabilizzare la colonna vertebrale a cui si è sottoposto all'ospedale Meyer di Firenze. Prima doveva tenersi a marzo e poi è slittato a maggio.
È un guerriero Matteo: ha superato un intervento durato dieci ore e una convalescenza dura e dolorosa pur di togliersi quel busto. La sua innata grande forza di volontà e la sua voglia di vivere gli hanno fornito, ancora una volta, gli strumenti pr scofiggere paure, impedimenti e dolori.
"Pesante è stato il dopo intervento: ho passato mesi che sinceramente non auguro a nessuno. Con la mia allegria, però, ho cercato di tirare fuori il Matteo che è in me. Ne sono successe delle belle a partire dal giorno dell' intervento, il risveglio in rianimazione è stato tutta una comica perché diciamocela tra noi: un po' di paura c'era, io ho sempre associato la rianimazione a una cosa brutta e quindi il mio obiettivo era di uscirne al più presto. E infatti mi hanno buttato fuori perchè una volta tolti tutti i tubi ho iniziato a cantare come se fossimo a una festa".
Con la sua solita energia e allegria Matteo racconta ancora la degenza al Meyer di Firenze: "Mi sono trovato bene con tutti, erano tutte infermiere ed infermieri vicine alla mia età e hanno capito subito che avevo voglia di ridere e di scherzare e loro sono stati al gioco. Mi hanno portato anche il budino al cioccolato. Io voglio vedere sempre il bicchiere mezzo pieno in tutte le cose, in fondo se entri in ospedale con la testa giusta non è poi un luogo cosi brutto. Adesso ora sono a casa e ho avuto la prima intera giornata senza busto. E mi sono sentito strano: con il busto ci ho passato circa 30 anni e forse davvero a questo giro la vita mi ha voluto concedere una rivincita. Se 5 anni fa mi avessero detto che mi sarei tolto il busto non ci avrei creduto. Adesso invece mi sono messo una camicia da solo".
"È arrivato finalmente il giorno che tanto stavo aspettando, il giorno in assoluto più bello della mia vita dove ogni barriera si è abbattuta. Non avrò più bisogno del busto. Il percorso per raggiungere il mio obiettivo è stato lungo e pesante ma ho vinto un'altra sfida. Io sono nato guerriero e i guerrieri sono nati per vincere.
Il 29 novembre per Matteo è stata una giornata di grande festa così come lo è stata per le tantissime persone che gli vogliono bene. Per tutti quello che resta da fare è mandargli un segnale di affetto e di stima, un abbraccio virtuale sulla sua pagina Facebook dove è possibile anche ripercorrere insieme a lui i momenti importanti della sua vita.