Lo studioso sangiovannese fu protagonista di scoperte archeologiche importantissime, come quella del sito di Cetamura in Chianti. Alcuni dei “suoi” reperti sono esposti da stamani nella sezione archeologica del Museo Paleontologico di Montevarchi
Ci sono i reperti raccolti in una vita, tutta dedicata allo studio del territorio e all'archeologia. Le nuove sale del Museo Paleontologico parlano di Alvaro Tracchi: non solo perché sono state intitolate a lui, ma anche e soprattutto perché contengono reperti, frammenti, lavori concettuali che lo studioso sangiovannese portò avanti per tutta la vita, e che ora sono stati resi disponibili a tutti.
L'inaugurazione della nuova sezione "Alvaro Tracchi" del Museo Paleontologico è stata preceduta da una cerimonia all'interno della Chiesa di San Lodovico, per ripercorrere le tappe che hanno portato a questo taglio del nastro. A poco più di un anno dalla riapertura del Paleontologico, infatti, la nuova sezione rappresenta un completamento del Museo, e fornisce un approfondimento sulla presenza umana nel territorio del Valdarno e del Chianti.
Le nuove teche accolgono manufatti etruschi, monete romane, manufatti funerari del IV e III secolo avanti Cristo. L'esposizione si propone così, soprattutto, come stimolo didattico per la conoscenza storica del territorio: le classi scolastiche che visiteranno d'ora in poi il Paleontologico potranno dunque fare anche un tuffo in avanti nella storia, grazie alle tracce che l'uomo ha lasciato sul territorio.
La cura e l'allestimento della nuova sezione sono state affidate alla Dottoressa Maria Angela Turchetti della Soprintendenza Archeologica della Toscana, alla Dottoressa Valentina Cimarri del Museo Paleontologico e alla Dottoressa Elena Facchino, Direttrice del Museo paleontologico.