23, Novembre, 2024

I lavoratori della Bekaert dicono sì all’accordo: esito positivo per il referendum

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I dipendenti della ex Pirelli di Figline dicono sì all’accordo con la multinazionale belga: 229 i voti favorevoli, 59 contrari. Adesso, dopo il via libera dei dipendenti, l’intesa sarà firmata anche dalla Rsu

I lavoratori di Bekaert dicono sì all'ipotesi d'accordo siglato nei giorni scorsi dalle tre sigle sindacali. Su 371 aventi diritto, 299 sono stati i votanti. Di questi, 229 i favorevoli, 59 i contrari, 8 nulle e 3 bianche. Questo l'esito della consultazione all'interno della fabbrica.

Adesso si apre una nuova fase per lo stabilimento di Figline che l'anno scorso è passato di proprietà. Il testo prevede infatti l'impegno da parte dell'azienda a valutare misure utili a ridurre gli esuberi attraverso mobilità interna, corsi finalizzati alla riqualificazione professionale, incentivazione del part-time ove possibile.

É previsto il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per un anno a cui seguirà la mobilità. Saranno privilegiate le uscite volontarie seguite da quelle dei lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro il 2020. Qualora non si raggiunga il numero di eccedenze che Bekaert ha individuato in 53, l'azienda si è resa disponibile ad applicare quanto previsto dall'articolo 4 della Legge Fornero per un massimo di tre lavoratori e ad attivare un servizio di outplacement. Questo servizio avrà l'obiettivo di offrire ai lavoratori che si renderanno disponibili ad aderirvi, una proposta lavorativa nel territorio con una retribuzione non inferirore al 75% dell'attuale.

"La riorganizzazione – spiega Marcello Gostinelli della rsu Fiom – prevede anche 6,5 milioni di euro di investimento inseriti nel piano industriale che permetterà di avere un respiro più ampio del 2017. Inoltre abbiamo messo in campo tutti gli strumenti possibili per non abbandonare nessun lavoratore, con soluzioni anche innovative come l'outplacement. Purtroppo le nuove disposizioni sugli ammortizzatori sociali, inserite nel jobs act, hanno rappresentato un duro ostacolo".

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