Al taglio del nastro l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, il direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri, i sindaci di Montevarchi e Castelfranco Piandiscò, i colleghi del Valdarno, Anna Domenichelli, responsabile distretto zona Valdarno
Dopo tre anni dalla firma tra l'amministrazione comunale di Castelfranco e la Asl per la cessione della ex bibilioteca è stata inaugurata in piazza Sati La Casa della Salute, la terza del Valdarno e la 13° in provincia di Arezzo. 360.000 euro la spesa, 9.000 i cittadini che ne potranno usufruire. "Una sanità più vicina ai cittadini – ha sottolineato l'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi – Queste strutture sono i veri presidi sociosanitari. Stiamo cercando di avvicinare sempre più alle persone quei servizi che sono necessari".
Per adeguare la struttura sono state abbattute le barriere architettoniche con la realizzazione di un ascensore che collega tutti i piani della struttura e modificata la rampa di accesso esterna, rendendola fruibile ai diversamente abili. All'interno troveranno spazio il servizio di accoglienza, il Cup, il punto prelievi, il punto di soccorso aperto almeno otto al giorno, sei ambulatori dei medici di medicina generale e uno del pediatra, due assistenti sociali della Asl e dei Comuni di riferimento, la medicina d’iniziativa, quattro infermieri del territorio, gli ambulatori per gli accessi programmati degli specialisti (pneumologo, neurologo ed altri), tre collaboratori di studio.
Resteranno comunque operativi tutti i distretti e in quello di Faella sorgerà presto anche la “bottega della salute” in accordo con l’Uncem, l'Unione dei comuni montani. Al taglio del nastro l'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, il direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri, i sindaci di Montevarchi e Castelfranco Piandiscò, i colleghi del Valdarno, Anna Domenichelli, responsabile distretto zona Valdarno
Il direttore generale Enrico Desideri oltre a mettere in rilievo l'importanza della Casa della Salute ha anche sottolineato il ruolo che può svolgere per ridurre le liste d'attesa.
A Montevarchi, invece, nella struttura di via Podgora sono state trasferite tutte le prestazioni sanitarie di odontoiatria sociale. 175 metri quadrati che accoglieranno al primo piano dell'edificio un’area principale di reception e di attesa destinata al primo contatto degli utenti con il reparto, un’area baricentrica destinata alla gestione e amministrazione del reparto e un’area destinata esclusivamente alle attività mediche odontoiatriche. Quattro gli ambulatori odontoiatrici, un laboratorio odontotecnico e sterilizzazione strumenti, un locale macchine per l’installazione delle apparecchiature centralizzate e un bagno con antibagno, distribuiti da un corridoio disimpegno. Spesa totale 100.000 euro.