Il primo luglio sarà possibile contribuire per sensibilizzare sulla donazione di organi. Intanto i comuni avrebbero l’opportunità di raccogliere le volontà dei cittadini sulla donazione ma ad oggi, nella stragrande maggioranza, rimane solo utopia. Manca tra l’altro l’informazione ai cittadini
#pensoquindidono: si terrà il prossimo primo luglio il flashmob virtuale per sensibilizzare sull'importanza della donazione di organi e tessuti. A organizzarlo è Rossanina Del Santo, presidente dell'associazione trapiantati di Arezzo. Per partecipare sarà sufficiente scattarsi un selfie con un cartello che riporta la scritta #pensoquindidono. L'iniziativa è rivolta ovviamente anche al Valdarno.
Fino a qualche tempo fa si poteva esprimere la propria volontà di donare attraverso la Asl, l'Aido o il tesserino blù del Ministero della salute. Negli ultimi cinque anni, però, vi sono stati alcuni interventi normativi che hanno condotto anche a un'altra possibilità. Dalla legge n.25 del 26 febbraio 2010 fino al decreto legge 69 del 21 giugno 2013 modificato dalla legge di riconversione 98 del 9 agosto 2013, il Governo obbliga i comuni a raccogliere i consensi o i dinieghi dei cittadini. Secondo la normativa, infatti, il personale dell'ufficio anagrafe comunale, al momento della richiesta o del rinnovo della carta d'identità, dovrebbe chiedere al cittadino se intende esprimere la propria volontà alla donazione, volontà che può essere positiva o negativa. Ci si può anche rifiutare. Nel caso in cui venisse espressa questa sarebbe trasmessa al Sistema informativo trapianti consultabile 24 ore su 24 dai medici nei casi di necessità.
Il condizionale è, però, d'obbligo perchè in realtà pochissimi comuni in Italia e in Toscana così come in Valdarno hanno attuato e rispettato la legge. E per farlo occorre, soltanto, una delibera di giunta, un informazione corretta ai cittadini e un software.
In Toscana, secondo i dati al 22 giugno scorso, su un totale di 92.530 dichiarazioni, che comprendono i consensi e le opposizioni alla donazione, soltanto 1.014 sono arrivate attraverso i comuni. 6.248 sono state espresse tramite Asl e 85.268 con Aido. Oltre il 90% dei cittadini ha dato comunque il consenso alla donazione di organi e tessuti.
E se ad Arezzo ad oggi è stata registrata un'unica dichiarazione, in Valdarno la situazione rimane nell'ombra. A Bucine, nel mese di maggio, il consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione della Lista civica Terra Nostra per l'attivazione, in breve tempo, del servizio che permette la registrazione della volontà di donare organi e tessuti. A San Giovanni pochi giorni fa il consigliere Catia Naldini, della Lista civica Cresce San Giovanni, ha presentato sull'argomento un'interrogazione nella seduta consiliare per sapere se il comune è connesso con il sistema informativo trapianti. L'assessore ha risposto che le dichiarazioni da parte dei cittadini vengono prese ma non sono richieste dal personale comunale e soprattutto vengono poi inviate alla Asl non essendo attivo il collegamento con il sistema informativo trapianti.
A Reggello, invece, il comune ha già da tempo cercato di attivare il servizio ma il sindaco Cristiano Benucci sul suo profilo Facebook spiega a chi aveva chiesto spiegazioni: "Il problema è che necessita un adeguamento del programma da parte della software house Ads che consenta la trasmissione dei dati alla banca dati nazionali e che quindi consenta la scrittura prevista dalla legge per il cittadino donatore sul documento e sui cartellini depositati presso la questura. Il responsabile dell'anagrafe ha già disposto da tempo l'adeguamento. Stiamo solo attendendo che Ads provveda".
Quello, infine, che invece manca da parte di tutte le amministrazioni è l'informazione al cittadino perchè possa con consapevolezza scegliere se aderire alla donazione oppure no. Ecco perchè iniziative come il Flashmob virtuale del primo luglio diventano una maniera in più per informare e sensibilizzare.