La lettera inviata a Silvia Chiassai Martini, che raccoglie la segnalazione e interpella la Asl per le valutazioni igienico-sanitarie. Secondo quanto denunciano i dipendenti, da marzo sarebbero costretti ad iniziare il turno di lavoro con già la divisa indossata, nei luoghi che preferiscono, invece di cambiarsi negli appositi spogliatoi
La questione della divisa e il cosiddetto "tempo tuta" finiscono al centro di un esposto da parte dei dipendenti Unicoop di Montevarchi, che si sono rivolti anche al sindaco Silvia Chiassai Martini. In sostanza, i lavoratori lamentano il fatto che dallo scorso mese di marzo non sarebbero più obbligati a vestirsi all'interno degli appositi spogliatoi del punto vendita, ma dovrebbero entrare a lavoro, all'orario previsto, con già la divisa indossata.
Il Sindaco di Montevarchi ha ricevuto in questi giorni l'esposto presentato alla Asl e firmato da 33 lavoratori dell’Unicoop di Montevarchi "secondo il quale – spiega – per l’attività di vestizione e svestizione non correrebbe più l’obbligo di effettuarla all’interno del negozio ma anche fuori e con modalità discrezionali del dipendente". Per questo motivo, il Sindaco, in riferimento alla propria competenza in materia igienico-sanitaria, scrive direttamente alla Asl per conoscere le valutazioni al riguardo.
“I lavoratori Unicoop firmatari dell’esposto sostengono che, fino al 15 marzo 2019, in osservanza del regolamento interno aziendale, la vestizione e la svestizione avvenissero sempre nel luogo di lavoro, in particolare presso gli spogliatoi, nel rispetto di idonee condizioni igienico-sanitarie e per evitare possibili contaminazioni con l’esterno – sottolinea la prima cittadina – era anche vietato, sempre per i dipendenti, uscire dal negozio con le divise e fare la spesa prima o a fine turno con indosso la “tuta aziendale”. Un comportamento giustificato dal fatto che i lavoratori di questo settore sono in contatto perenne con alimenti, spesso anche freschi, come quelli in uso nei reparti di macelleria, pescheria, ortofrutta, gastronomia".
"Risulta invece che, con una modifica aziendale apportata al regolamento, gli stessi lavoratori debbano presentarsi ora all’orario di lavoro con la divisa, ma indossata a discrezione dei lavoratori nel tempo, nel luogo e nelle modalità prescelte. Condivido pertanto le preoccupazioni di questi lavoratori che si chiedono il motivo per il quale risultano improvvisamente “liberati” dagli obblighi potendo scegliere dove e quando indossare gli indumenti, venendo meno le ragioni igienico-sanitarie vigenti fino a marzo, ma caricati di responsabilità a carattere individuale. Ho ritenuto pertanto necessario e condivisibile – spiega Chiassai Martini – scrivere alla Asl per conoscere le loro valutazioni in merito alla modifica del regolamento soprattutto per la conformità con la normativa prevista dal settore alimentare. Ho chiesto chiarimenti diretti in quanto l’attività di vestizione e svestizione è propedeutica ad una prestazione lavorativa strettamente legata alla salvaguardia dell’igiene pubblica e alla tutela sanitaria dei consumatori che va ben oltre i confini e le regole del negozio Unicoop di Montevarchi".