L’idea è di don Maurizio, parroco di Cavriglia. Lo scorso anno, durante il tradizionale giro per la benedizione delle case, aveva trovato poca gente ad aprirgli le porte. Da qui la decisione: “Benedirò l’acqua, poi ognuno potrà utilizzarla per l’abitazione con la famiglia”
Niente giro casa per casa, quest'anno, a Cavriglia: la benedizione delle famiglie diventa "fai da te". L'idea è venuta a don Maurizio, che ha preso carta e penna e ha scritto ai suoi parrocchiani.
"Negli anni scorsi, pur muovendomi per le case della parrocchia, troppo spesso ho trovato case vuote, oppure porte aperte dall'amico o dal vicino di casa; spesso ho incontrato solo una persona della famiglia; pochissime volte ho benedetto tutto il nucleo familiare".
Tempi moderni: i genitori che lavorano entrambi, i figli impegnati a scuola o nelle attività pomeridiane. Insomma, negli utlimi anni sempre meno porte aperte. Da qui la decisione: stop al tradizionale giro, si cambia modalità.
"Darò degli appuntamenti in alcune zone della parrocchia, dove faremo un piccolo rito comunitario e benedirò l'acqua che ognuno porterà e con la quale potrà farsi tramite della benedizione per la propria famiglia".
Insomma, chi è davvero interessato si armerà di bottiglietta con l'acqua e parteciperà alla benedizione comune. Poi, potrà occuparsi di portarla a casa per benedire casa e famiglia. "Una opportunità per testimoniare la differenza tra la scaramanzia e la benedizione", puntualizza don Maurizio. Che aggiunge: "Se qualcuno lo desidera, può portare anche i suoi oggetti sacri per benedirli".
E chi preferisse la versione tradizionale? Può comunque chiedere un appuntamento, e il parroco verrà per la benedizione in casa. A patto che sia presente la famiglia, ovviamente.