La bozza del documento è stata redatta da associazioni, proloco e istituzioni dei territori intorno al Pratomagno con un obiettivo: ripensare e valorizzare la montagna come bene comune di entrambi i versanti in vari settori, dagli eventi alla viabilità, dalla tecnologia e attività economiche
La bozza della “Carta del Pratomagno” è pronta: è stata discussa e condivisa dagli enti, associazioni e proloco dei territori di Valdarno e Casentino che circondano la montagna. Una proposta che nasce dal “desiderio di conoscersi, di aprire un dialogo positivo tra le associazioni, che nelle pendici del Pratomagno praticano il volontariato a favore del proprio territorio con spirito libero e solidale, e gli enti che il territorio amministrano”.
“Un’idea che deriva dall’obiettivo di ripensare e valorizzare la montagna come bene comune di entrambi i versanti” – spiega l’assessore di Loro Ciuffenna Nicoletta Cellai – “Così che eventi e manifestazioni non siano più solo eventi sporadici, ma strutturali per una crescita del turismo sostenibile e di qualità, del Pratomagno e delle sue frazioni, grazie al confronto e alla condivisione”. Esempi recenti sono stati gli eventi legati al restauro della Croce e alla celebrazione del pilota australiano Hinkler, la Marcia del Sole, le passeggiate in notturna e i vari appuntamenti organizzati dalle associazioni locali.
Molte le circostanze che hanno spinto il gruppo di lavoro a riflettere e redigere il documento: non per ultimo il fatto che sia un’area caratterizzata da almeno quattro paesi appartenenti ai Borghi più Belli d’Italia, tra cui Loro Ciuffenna, Poppi, Castelfranco e dallo scorso settembre anche Ortignano Raggiolo. Una montagna come territorio di valori, una culla di diversità e identità storico-culturali e naturali da preservare e valorizzare.
La Carta propone un confronto su vari settori. paesaggio, comunità locali, mobilità, attività economiche e animazione socio-culturale. “Serve una risposta comune degna del Pratomagno, per valorizzarne le potenzialità economiche utili alla definizione di politiche territoriali coerenti ed espansive, giocate sul verde, l’artigianato, l’accoglienza e l’autenticità. Forse è la strada perché i giovani trovino elementi di richiamo e di garanzia nei territori di origine, a cominciare dalle reti tecnologiche”, si legge nell’introduzione del documento.
“Ci sono proposte concrete da far uscire anche attraverso tavoli di lavoro. Tutti hanno molte idee, non solo su eventi e cultura, ma anche su interventi tecnici, di comunicazione, viabilità e tecnologia”, conclude l’assessore Cellai.
La bozza sarà definita nei prossimi incontri, probabilmente già in quello in programma a Loro il 9 gennaio, per poi passare all’approvazione delle varie istituzioni e associazioni secondo gli iter previsti.