Cambiano i piani della Asl, e secondo i Cobas si tratta della “ennesima regalia ad una struttura del volontariato, la Misericordia di Figline”. I delegati Rsu parlano di “un fatto grave e sconcertante” e chiedono che “il servizio di emergenza territoriale 118 rimanga aziendale e che si ponga fine a questa privatizzazione folle”
Lo stop al progetto di attivare l'automedica presso il Serristori, deciso dalla Ausl Toscana Centro, finisce nel mirino dei delegati Rsu Cobas Andrea Calò, Lorenzo Sgherri e Domenico Mangiola, che parlano di "fatto grave e senza precedenti" e puntano il dito nei confronti di un "regalo al volontariato privato".
"Da anni – scrivono i Cobas in una nota – le Amministrazioni locali del Valdarno fiorentino avevano richiesto alla USL Toscana Centro e alla Regione Toscana di potenziare e qualificare il sistema dell’emergenza territoriale 118. Alcune di queste richieste sono finite anche nel patto territoriale. Bene, dopo anni di attesa e di lavoro, l’emergenza territoriale 118 al Comune di Figline e Incisa, che doveva aprire con il varo dell’automedica aziendale presso il Presidio ospedaliero Serristori a partire dal 1° febbraio 2019, improvvisamente riceve uno stop! Progetto bloccato quando tutto era già pronto: locali, mobili, attrezzatura sanitaria, macchina e personale", sostengono i delegati.
Sulle motivazioni dello stop, i Cobas spiegano: "L’azienda, su coperture da parte dell’Assessorato al Diritto alla salute, si inventa un progetto sperimentale, al costo della modica cifra 100mila euro, con il quale assegna la gestione dell’automedica alla Misericordia di Figline Valdarno, una sconcertante regalia al privato sociale. Per fare questa operazione di esternalizzazione l’azienda architetta anche una strana figura professionale di “autista soccorritore”, stranamente dipendente della Misericordia".
"Si tratta di un fatto grave e sconcertante – sostengono i Cobas – che non trova precedenti nel territorio fiorentino e che non trova una motivazione di miglioramento qualitativo del servizio di emergenza territoriale ma è solo il frutto di un calcolo prettamente politico alla ricerca di un consenso elettorale verso chi della sanità né fa un occasione di business. Le auto mediche aziendali pubbliche, con personale altamente qualificato, rappresentano un fiore all’occhiello di ciò che rimane della "Toscana felix" e conferiscono all’attuale sistema 118 la risposta più sicura da offrire al cittadino nell’area dell’emergenza territoriale".
"Come delegati Rsu COBAS – concludono Calò, Mangiola e Sgherri – non approviamo questa esternalizzazione né tanto meno l’indebolimento della capacità di offerta di servizi da parte del sistema sanitario pubblico. Tra l’altro l’Ospedale Serristori, le attività diagnostiche e analitico strumentali, quelle specialistiche sono già preda di istituti privati convenzionati di ogni sorta non ci aspettavamo che il cinismo e la miopia politica di manager e Amministratori si spingesse fino a tanto. Noi non ci stiamo e chiediamo che il servizio di emergenza territoriale 118 al Comune di Figline e Incisa rimanga aziendale, e che si ponga fine a questa privatizzazione folle, investendo le risorse economiche pubbliche laddove ce n'é bisogno".