29, Marzo, 2024

Appello all’Arcivescovo di Arezzo per salvare un quadro custodito all’interno della Chiesa di Rendola

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Lettera aperta a Monsignor Fontana da parte di Romeo Romei, originario di Rendola, che chiede di salvaguardare l’Allegoria dell’Immacolata Concezione con la Sibilla Persica e la Sibilla Libica di Michelangelo Vestrucci

Una lettera aperta all'Arcivescono di Arezzo per puntare a salvare un quadro custodito all'interno della Chiesa abbandonata, nel piccolo Borgo di Rendola, frazione sulle colline di Montevarchi. A firmarla è Romeo Romei, originario proprio di Rendola, che a quel borgo ha dedicato un libro che ricostruisce le vicende delle famiglie che lo hanno abitato, e che ruotavano attorno alla Parrocchia. 

"In quella Chiesa – spiega Romei – purtroppo da anni abbandonata così come la Chiesetta della “Compagnia” che nel passato ha avuto una vita molto attiva, c'è un quadro che si è rilevato di grande interesse. Nella Chiesa di Rendola è “custodito” si fa per dire, un dipinto che si rivela come uno dei più interessanti realizzati dal pittore montevarchino Michelangelo Vestrucci, un artista (1569–post1634) pittore nella Firenze dei Granduchi. operante soprattutto nel Valdarno superiore nella prima metà del XVII secolo e del quale ricorrono quest’anno i 450 anni dalla nascita".

"Il dipinto, in pessime condizioni di conservazione, abbandonato in terra, rappresenta l’Allegoria dell’Immacolata Concezione con la Sibilla Persica e la Sibilla Libica, e fu realizzato per la Compagnia omonima annessa alla chiesa di San Donato a Rendola e nel 1805 venne inserito in una nuova mostra d’altare fatta realizzare dai confratelli della Compagnia. Se nessuno interviene urgentemente – sottolinea nella sua lettera Romai – sicuramente il dipinto andrà definitivamente perduto e sarà responsabilità di coloro che ne hanno la custodia e cioè la Curia di Arezzo".  

"Nel corso della ricerca che a suo tempo ho fatto per pubblicare il libro, “Rendola Storie, famiglie, personaggi” edito da ASKA, è emerso il ruolo sociale, oltreché religioso della Compagnia a cui partecipavano, con vari ruoli, quasi tutti gli uomini della parrocchia di Rendola. Mi piace ricordare i Governatori che si sono succeduti dal 1885 e precisamente Merlini Clorindo, Rossi Serafino, Rossi Guido, Lucaccini Ernesto, Celli Vincenzo, Rossi Ferdinando, Rossi Guido, Alberti Paolo, Bechelli Giuseppe, Rossi Francesco, Centi Oreste, Redditi Sabatino, Alberti Paolo. La carica di Camarlingo, per lungo tempo è stata ricoperta da Giuseppe Tinacci e alla sua morte gli eredi consegnarono alla Compagnia lire 75.000, frutto del lavoro collettivo e dell'accurata amministrazione. Tutti questi volontari che in vario modo, per centinaia di anni, hanno tenuto in piedi una benemerita associazione, si rivolterebbero nella tomba se sapessero il disprezzo che la Curia ha del frutto del loro lavoro".

"Un paese – conclude Romei – è più vivo se ha la Sua Chiesa (ovviamente non con il prete o con messe giornaliere o settimanali, il paese è troppo piccolo e sappiamo le difficoltà della Curia a tenere aperte tutte le Chiese) soprattutto è più ricco spiritualmente se riesce a salvaguardare i capolavori tramandati dagli antenati. Da qui l’appello da parte di un ateo che pur non abitando più a Rendola, lì ha le sue radici ed è da sempre impegnato per la valorizzazione di questo piccolo ma bello paese toscano". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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