Presenti il consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini, il consigliere regionale Simone Tartaro, il vicesindaco di Terranuova Mauro Di Ponte e Fiom, Fim, UIl
Un incontro interlocutorio, per fare il punto sulla vicenda ABB di Terranuova, quello che si è tenuto a Firenze nel palazzo della Regione. Presenti il consigliere per il lavoro del presidente Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini, il responsabile della segreteria del presidente
Paolo Tedeschi, il consigliere regionale Simone Tartaro, il vicesindaco di Terranuova Mauro Di Ponte e Fiom, Fim, UIl. Dalla riunione è uscita la decisione di convocare presto anche le due società e di fissare un incontro al Mise ma è emersa anche una preoccupazione: secondo alcune indiscrezioni, infatti, ABB, dopo aver venduto il settore dell'inverter solare al gruppo italiano Fimer spa, potrebbe essere intenzionato a spostare la parte restante fuori dai confini comunali o regionali.
Esprime questi timori il vicesindaco di Terranuova Mauro Di Ponte che conferma anche la volontà di conoscere in concreto le intenzioni delle due società e di tenere alta l'attenzione anche in futuro sugli sviluppi della vicenda.
"Ci sono molte voci sullo spostamento in altro comune o in altra regione, ma non abbiamo notizie certe. Ho chiesto che la Regione stia vicina all'amministrazione e ai lavoratori, come ha sempre fatto, e che convochi presto i vertici di ABB e Fimer spa. La situazione dell'azienda coinvolge oltre 800 persone, non solo di Terranuova ma del Valdarno, tra i 550 dipendenti e i circa 300 lavoratori dell'indotto. Ci devono dare una garanzia. Ho anche chiesto di coinvolgere il Ministero delle infrastrutture e dello sviluppo economico. Gianfranco Simoncini ha assicurato di convocare al più presto le due società per capire le loro intenzioni. I sindacati si sono presi l'impegno di attivare il tavolo al Mise".
"Vogliamo avere certezze per il futuro dei 150 lavoratori che rimangono con ABB e dei 450 che andranno a Fimer spa. Se non ci danno garanzie cosa accadrà tra qualche anno?".
Le organizzazioni sindacali si sono dette preoccupate per l'annuncio della cessione arrivato dopo che, più volte, i vertici dell'azienda avevano smentito questa ipotesi, lamentando di essere stati informati in ritardo e sottolineando che, ad oggi, non è stata aperta ancora nessuna procedura ufficiale. Alla Regione i sindacati hanno chiesto un intervento tempestivo per acquisire informazioni e certezze sul futuro.
Alessandro Tracchi, segretario Fiom Cgil Arezzo: "Abbiamo parlato delle due realtà che nasceranno da questa operazione e poi siamo stati d'accordo nella volontà di conoscere le loro prospettive e le intenzioni delle due società. Noi chiederemo l'attivazione del tavolo al Mise. Non sarà una vertenza semplice nè breve".
Simoncini ha spiegato che "la Regione si attiverà immediatamente anche perchè, in questi anni, è a più riprese intervenuta per favorire un radicamento delle attività dell'azienda sul territorio e sostenerne gli investimenti, individuando nella ABB un punto di riferimento importante per il Valdarno e per tutto il territorio regionale, sia per l'alto numero di occupati, sia per l'attività di punta nell'innovazione e le tecnologie più avanzate".
"Nelle prossime ore saranno contattati i vertici di ABB e Fimer ai quali saranno chiesti, più in generale, la salvaguardia dell'occupazione, i tempi di realizzazione e le modalità della cessione. Ad ABB si chiederanno garanzie sull'integrazione dell'attività dopo la separazione delle due aziende e garanzie per il mantenimento sul territorio delle produzioni. A Fimer sarà richiesto di conoscere il piano industriale per la produzione di inverter e solare, con gli investimenti che si intende mettere in campo, oltre alla piena garanzia del mantenimento del sito produttivo e dell'occupazione".