Venerdì 15 dicembre, in Palazzo Concini, a partire dalle 16.30 si terrà l’inaugurazione della mostra dedicata al Rinascimento e a Poggio Bracciolini
Terranuova Bracciolini festeggia il suo compleanno con 680 candeline. Per l’occasione, venerdì 15 dicembre, in Palazzo Concini, a partire dalle 16.30, si terrà l’inaugurazione di una mostra dedicata al Rinascimento e a Poggio Bracciolini. Interverranno il sindaco Sergio Chienni, il presidente dell’Accademia Valdarnese del Poggio Lorenzo Tanzini, lo storico Carlo Fabbri, il bibliofilo Antonio Berlingozzi e il docente universitario di storia moderna Marco Pellegrini. Al termine dell’incontro sarà inaugurato un percorso didattico ed espositivo che rimarrà aperto fino al 18 febbraio.
“Abbiamo scelto un luogo storico e pregnante di significato come Palazzo Concini per celebrare il 680° anniversario di Terranuova – spiega Caterina Barbuti, assessore alla cultura – Divenuto la sede votata alla conservazione e alla custodia del patrimonio documentario della nostra città, soprattutto per la presenza dell’archivio storico, sarà qui che, grazie alla preziosa collaborazione dell’Accademia Valdarnese del Poggio e al prestito generosamente fattoci dal bibliofilo Antonio Berlingozzi, saranno esposte alcune delle antiche opere del terranuovese Poggio Bracciolini”.
La mostra sarà visitabile nei giorni di venerdì e sabato, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.30 alle 18.30, e nelle date di domenica 14 gennaio e 11 febbraio, in occasione della Fiera Antiquaria, nel medesimo orario.
“Saranno dedicati spazi speciali alle scuole – aggiunge l’assessore Caterina Barbuti – Riteniamo fondamentale per la crescita culturale degli studenti e della loro conoscenza della storia locale farli entrare in contatto con opere e percorsi come quelli proposti all’interno di questa iniziativa. Oltretutto il pensiero di Poggio Bracciolini riproposto nei suoi scritti è molto attuale, quindi conoscerlo può essere un modo stimolante per saperne qualcosa in più sulla storia della nostra comunità”.
La storia raccontata da Antonio Berlingozzi