Quando un automobilista italiano si trova davanti al rinnovo della propria polizza RC Auto, scopre che il premio finale può variare drasticamente in base alle garanzie accessorie scelte, con differenze che possono superare il 50% del costo base dell’assicurazione obbligatoria.
Nel 2025, con un premio medio RC Auto di 619,90 euro a livello nazionale, le coperture aggiuntive rappresentano ormai il 24,6% della spesa totale per l’assicurazione del veicolo, trasformando una semplice polizza base in una protezione completa che può facilmente superare i 1.000 euro annui.
La scelta tra garanzie obbligatorie e accessorie, insieme alla comprensione di meccanismi come franchigia, scoperto e massimale, diventa quindi cruciale per bilanciare il livello di protezione desiderato con la sostenibilità economica del premio assicurativo.
Garanzie assicurazione auto obbligatorie e accessorie: le differenze fondamentali
La RC Auto (Responsabilità Civile Autoveicoli) rappresenta l’unica garanzia obbligatoria per legge in Italia, coprendo esclusivamente i danni causati a terzi – persone o cose – in caso di sinistro stradale, con massimali minimi fissati a 6,45 milioni di euro per danni alle persone e 1,3 milioni per danni alle cose, lasciando però completamente scoperto il conducente responsabile e il suo veicolo.
Le garanzie accessorie, invece, sono coperture facoltative che l’automobilista può aggiungere alla polizza base per proteggersi da eventi non coperti dalla RC obbligatoria, come il furto del veicolo, i danni da grandine, gli infortuni del conducente o i costi legali derivanti da controversie, creando un sistema di protezione modulare che si adatta alle specifiche esigenze di ogni guidatore.
La differenza sostanziale sta nel fatto che mentre la RC Auto tutela economicamente il patrimonio dell’assicurato dai danni provocati a terzi (evitando richieste di risarcimento potenzialmente devastanti), le garanzie accessorie proteggono direttamente l’assicurato stesso, il suo veicolo e i suoi interessi economici, con una penetrazione media che varia dal 38% per i canali diretti fino al 69% per quelli bancari, evidenziando come la scelta del canale distributivo influenzi significativamente la propensione all’acquisto di coperture aggiuntive.
Le principali garanzie accessorie e quanto costano nel 2025
La garanzia furto e incendio, con un costo medio nazionale di 112,49 euro annui che può schizzare fino a 512 euro in Campania, rappresenta una delle coperture più richieste dagli automobilisti italiani, proteggendo il veicolo da furti totali o parziali, incendi, scoppi ed esplosioni, con una penetrazione del 17,8% che sale al 25% in Lombardia dove paradossalmente il premio è più contenuto.
Le polizze Kasko si dividono in due categorie principali: la Kasko completa che con un premio medio di 1.557,86 euro annui copre tutti i danni al proprio veicolo anche in caso di colpa propria (inclusi ribaltamento, urto e uscita di strada), e la Mini Kasko più economica a 253,98 euro che limita la copertura alle sole collisioni con veicoli identificati, risultando particolarmente apprezzata dai neopatentati e da chi percorre molti chilometri annualmente.
Completano il quadro delle garanzie più diffuse l’assistenza stradale (20-40 euro) che garantisce soccorso 24/7 e carro attrezzi, la polizza cristalli (20-50 euro) per la riparazione di parabrezza e vetri laterali, gli infortuni del conducente (30-50 euro) fondamentale per coprire l’unico soggetto escluso dalla RC in caso di incidente con colpa, la tutela legale (20-30 euro) per le spese processuali, e la sempre più richiesta garanzia eventi atmosferici che con 199 euro medi protegge da grandine, alluvioni e fenomeni climatici estremi sempre più frequenti.
Come le garanzie accessorie incidono sul premio assicurativo
L’impatto delle garanzie accessorie sul premio totale varia significativamente in base alla zona geografica: nelle province del Nord Italia come Pavia e Lodi, dove il 75% dei contratti include almeno una copertura aggiuntiva, il premio può aumentare del 30-40% rispetto alla sola RC, mentre al Sud la minore diffusione (sotto il 40%) si traduce paradossalmente in costi unitari più elevati per singola garanzia, come dimostrano i 512 euro medi per il furto e incendio in Campania.
Il canale di distribuzione influenza drasticamente sia la propensione all’acquisto che il costo finale: il canale bancario registra il 69% di polizze con garanzie accessorie grazie a pacchetti preconfezionati che possono far lievitare il premio del 40-50%, il canale tradizionale si attesta al 54% con aumenti medi del 25-35%, mentre il canale diretto per ricevere un preventivo sull’assicurazione auto online mantiene solo il 38% di penetrazione ma offre la massima personalizzazione con incrementi contenuti nel 15-25% grazie alla possibilità di selezionare solo le coperture realmente necessarie.
L’analisi dei dati 2024-2025 rivela che le garanzie accessorie rappresentano ormai il 24,6% dei premi totali nel comparto auto, con una crescita del 13,6% nel primo semestre 2024, indicando come gli automobilisti italiani stiano progressivamente abbandonando la logica del risparmio estremo per abbracciare una protezione più completa, spinti anche dall’aumento degli eventi climatici estremi (+135% nei primi mesi del 2023) e dal crescente valore medio dei veicoli che rende economicamente insostenibile rimanere scoperti da determinati rischi.
Franchigia, scoperto e massimale: come influenzano il costo della polizza
La franchigia, che è l’importo fisso che resta sempre a carico dell’assicurato in caso di sinistro (tipicamente tra 250 e 500 euro), permette di ridurre il premio assicurativo del 5-15% ma espone l’automobilista a dover sostenere personalmente i piccoli danni: se il danno è di 1.000 euro con franchigia di 500 euro, l’assicurazione rimborserà solo 500 euro, rendendo antieconomico denunciare sinistri di lieve entità per non perdere la classe di merito.
Lo scoperto funziona invece come percentuale del danno (generalmente 10-20%) che rimane a carico dell’assicurato, con la particolarità di prevedere spesso un minimo e un massimo: su un danno di 2.000 euro con scoperto del 10% si pagheranno 200 euro, ma se il contratto prevede un massimo scoperto di 150 euro, l’esborso si fermerà a quella cifra, creando un meccanismo che incentiva comportamenti prudenti riducendo contemporaneamente il premio del 10-20% rispetto a polizze senza scoperto.
Il massimale, ovvero l’importo massimo che l’assicurazione si impegna a pagare, rappresenta un elemento molto importante nella determinazione del premio: mentre per la RC Auto i minimi di legge sono 6,45 milioni per danni a persone e 1,3 milioni per cose, scegliere massimali superiori (10 o 15 milioni) comporta aumenti del premio del 15-25%, ma nelle garanzie accessorie la scelta di massimali più bassi (ad esempio 20.000 euro invece di 50.000 per il furto) può ridurre il costo della singola garanzia anche del 30-40%, richiedendo però un’attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio in base al valore del veicolo e alla propria capacità economica.
La scelta consapevole delle garanzie accessorie e la comprensione dei meccanismi di franchigia, scoperto e massimale rappresentano oggi gli strumenti fondamentali per ogni automobilista italiano che voglia ottimizzare il rapporto tra protezione assicurativa e sostenibilità economica del premio, considerando che una polizza ben calibrata può fare la differenza tra un esborso gestibile e un danno economico devastante in caso di sinistro, grandine o furto del veicolo.