Dal 15 febbraio al 13 maggio, a Figline, tante iniziative culturali e una mostra in omaggio all’intellettuale figlinese. Sette appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Circolo Filatelico Numismatico figlinese, il Circolo fotografico Arno, il Circolo MCL “Fanin” e con il supporto di Adelmo Brogi, Giacomo Beni e Lando Locchi, che hanno messo a disposizione materiale proveniente dalle loro collezioni private
Sette appuntamenti dal 15 febbraio al 13 maggio per ricordare la figura e l'opera di Vittorio Locchi nei cento anni dalla morte. La rassegna “Sol chi cammina è degno di arrivare”, è organizzata dall'amministrazione comune di Figline Incisa in collaborazione con il Circolo Filatelico Numismatico figlinese, il Circolo fotografico Arno, il Circolo MCL “Fanin” e con il supporto di Adelmo Brogi, Giacomo Beni e Lando Locchi, che hanno messo a disposizione materiale proveniente dalle loro collezioni private.
Mercoledì 15 febbraio alle 17.00, giorno dell’anniversario della morte dello scrittore e poeta, datata 1917, il primo appuntamento. Per l’occasione, la Sala Sarri del Palazzo Pretorio di Figline ospiterà la cerimonia con l’annullo filatelico di Poste Italiane, seguita da un racconto biografico di Locchi a cura di Bruno Bonatti. Saranno presenti la sindaca Giulia Mugnai e l’assessore alla Cultura Mattia Chiosi.
Sabato 18 febbraio, invece, l’appuntamento è nel salone della Misericordia dove si terrà la 14° edizione del Convegno Filatelico Numismatico, a cura del Circolo Filatelico Numismatico Figlinese. Nel corso dell’intera giornata saranno quindi esposti non solo francobolli e monete d’epoca, ma anche cartoline e pubblicazioni, con particolare attenzione per materiali raffiguranti Vittorio Locchi.
Venerdì 24 febbraio, in collaborazione con il Circolo Mcl “Fanin”, si tornerà invece a Palazzo Pretorio dove, alle ore 10, alcune classi degli Istituti superiori del territorio parteciperanno all’incontro dal titolo “Il Cantore e il suo tempo” (ingresso libero). Nel dettaglio, Sergio Sammicheli illustrerà il significato epocale della Grande Guerra, mentre Bruno Bonatti, parlerà della figura di Locchi come poeta soldato.
È invece fissata per domenica 12 marzo, alle ore 17,30, l’inaugurazione della mostra dal titolo “Vittorio Locchi. Il tempo, l’opera e la storia di un giovane intellettuale”, che rimarrà allestita con fotografie, oggetti e manoscritti autografi a Palazzo Pretorio fino al 25 aprile (orario apertura: venerdì dalle 15 alle 19; sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19). Anche in questo caso, al taglio del nastro saranno presenti la sindaca Giulia Mugnai e l’assessore alla Cultura Mattia Chiosi.
Venerdì 24 marzo ci si sposterà invece al Salone Ariano del Circolo “Fanin”, dove è in programma un pomeriggio dedicato a Locchi in veste di poeta lirico. È lì infatti che Giovanni Papini farà un intervento dal titolo “Riso amaro: da “I sonetti della malinconia” a “Il testamento”, mentre Annalisa Gennai Ariano curerà l’analisi di “Elegie del Sereno”. Inoltre, se le letture saranno affidate a Paolo Butti e Carla Battistini, la musica sarà eseguita dall’Accademia del Buon Talento.
Sarà un pomeriggio di letture e musica a cura del Circolo Fanin anche quello del 28 aprile quando, alle 17,30, Bruno Bonatti sarà al Ridotto del Teatro Garibaldi per una conversazione dal titolo “La sagra di Santa Gorizia”, con musiche e canzoni d’epoca eseguite dal Coro del Teatro Garibaldi.
Le celebrazioni si chiuderanno sabato 13 maggio, alle 17,30, con lo spettacolo “Il sale della polemica”, che si terrà nella corte adiacente alla Chiesa di Ponterosso. Si tratta di una rappresentazione scenica presentata da Bruno Bonatti e incentrata, appunto, sugli scritti polemici che il giovane Locchi si scambiò con il Curato di Ponterosso. A portarla in scena, invece, sarà la compagnia Vasari in/e.
“Ricordare un nostro concittadino così illustre vuole essere un modo per onorarne la memoria ma, soprattutto, per farlo conoscere alle nuove generazioni – spiega l’assessore alla Cultura, Mattia Chiosi -. Nell’anno in cui, infatti, cade il centenario dalla morte di questo giovane intellettuale figlinese è doveroso approfondirne la conoscenza dal momento che, dagli anni ’60 in poi, è stato erroneamente catalogato come fascista e perciò dimenticato. La sua duplice esperienza di vita come letterato e soldato, che ha combattuto e perso la vita durante la prima guerra mondiale all’età di 28 anni, rappresenta invece una testimonianza importante per conoscere il periodo storico in cui visse, a cavallo tra ‘800 e ‘900. Ringrazio quindi le realtà partner dell’iniziativa e i collezionisti che, attraverso una ricerca puntuale e precisa, hanno collaborato attivamente con il Comune per la realizzazione di questo fitto calendario di iniziative ”.