“Un progetto di luci e ombre” è stato definito dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Tommaso Pierazzi quello sulla riqualificazione di viale Gramsci a San Giovanni presentato qualche giorno fa nella scuola Masaccio.
“Un progetto che Sindaco, Assessore e il progettista incaricato hanno cercato di spiegare con l’ausilio di disegni poco dettagliati, molto scarni, scarsamente comprensibili. Il racconto è proseguito per più di un’ora, ma evitando di proiettare immagini e slides che facessero capire con esattezza e senza fraintendimenti cosa diventerà viale Gramsci a lavori terminati. L’unico dato emerso con certezza sono i 15 parcheggi in meno, così come l’innesto tra via Firenze e viale Gramsci che rimarrà problematico come lo è adesso, e il transito degli autobus scolastici che rimarrà sul viale, benché con predisposizione di un’isola ‘golfo di fermata’ esterno alla carreggiata”.
“Praticamente si spenderanno un milione e centomila euro per dotare la via di alcuni dossi artificiali per rallentare la velocità e abbattere gran parte degli alberi esistenti, 33 su 74, quindi circa la metà delle piante ad alto fusto, senza avere chiarito o specificato con quali altri tipi di piante saranno sostituiti. Sarà realizzato un nuovo impianto di illuminazione, ma questo in teoria doveva essere già disponibile da anni con il nuovo gestore dell’illuminazione pubblica. Dossi artificiali che tra l’altro noi come Movimento 5 Stelle, chiedevamo fin dai tempi della Giunta Viligiardi, sia per viale Gramsci sia per via Napoli. Senza tener conto del patrimonio arboreo, che potrebbe essere completamente salvaguardato e conservato con sistemi brevettati che operano sulle radici affioranti, ripristinando comunque i marciapiedi e i percorsi in sicurezza per pedoni o ciclisti”.
“Ci viene da chiedere quali analisi e valutazioni sono state fatta sugli alberi (tigli) che verranno sostituiti, in tema assorbimento acqua, CO2, mitigazione del calore d’estate. Un albero di grandi dimensioni può produrre ossigeno sufficiente per almeno 4 persone. Infatti, gli alberi maturi rimuovono gli inquinanti atmosferici circa 70 volte più efficacemente di quelli giovani (Nowak e Dwyer, 2007) mentre le barriere di vegetazione riducono il rumore in media di 4 dB(A) e la loro ampiezza è proporzionale all’ammontare della riduzione del rumore (Kalansuriya et al., 2009). A noi sembra che questi soldi stanziati servano per nascondere o gettare fumo negli occhi dopo anni e anni di incuria, di mancati controlli, di mancate cure agronomiche per mantenere in piena salute le piante, fruibili i percorsi intorno, per non parlare della potatura. Viale Gramsci di oggi è la fotografia delle amministrazioni distratte, che si sono succedute negli anni”.
Pierazzi continua: “Quello che abbiamo visto l’altra sera è la mancanza di una visione complessiva e organica della città. Visione che non si costruisce con interventi spot esageratamente dispendiosi e di maquillage estetico dal valore discutibile, rincorrendo con progetti non sufficientemente studiati soldi del PNRR o dal TAV, ma con progetti e idee che si intrecciano in una visione moderna e ecologica di città sostenibile nel suo insieme.
Nonostante le ingenti cifre previste viale Gramsci rimarrà una strada di scorrimento, pericolosa, che non permetterà ai residenti e commercianti di vedere il cambio epocale annunciato. Anzi, rischia di perdere quella unicità e carattere identitario reso storico dai suoi stessi alberi che verranno abbattuti. Noi non chiediamo alla Giunta sangiovannese di confrontarsi con i progetti dell’architetto Giuseppe Poggi che nel 1864 avviò il famoso ‘Risanamento’ di Firenze, ma almeno pensare ad una San Giovanni Valdarno più Smart e più sostenibile, più rispettosa delle sue ricchezze, quello lo chiediamo”.
Il consigliere del Movimento 5 Stelle conclude: “Esaminati i gravi limiti di questo progetto, cogliamo quindi questa occasione per invitare l’amministrazione ad un ripensamento generale e funzionale della viabilità cittadina vista nel suo insieme. Forse è giunto il momento di ripensare ad un piano organico della viabilità e del traffico, che non si può risolvere con interventi (peraltro costosissimi) fatti a macchia di leopardo. Occorre una rilettura complessiva delle strade dando priorità non soltanto all’automobile e conseguente ansia della meta, ma ai cittadini. Ma la questione più inquietante che ci domandiamo è il come mai questo progetto sia stato tenuto fuori dalle commissioni competenti, quando ogni singola forza politica poteva dare il proprio contributo costruttivo. L’ amministrazione sembra spinta dalla fretta, ma la fretta non è mai una buona consigliera”.