Buone notizie dal settore vinicolo nel Valdarno: nonostante i problemi portati dal maltempo e le difficoltà sorte dalla carenza di personale, la vendemmia si conclude tutto sommato con un bilancio positivo e si prevede un’ottima annata.
“La vendemmia di quest’anno è stata lunatica, imprevedibile e bagnata, bagnatissima – ci spiega Costantino Cattaneo, proprietario della Tenuta San Jacopo. – Giorni di pioggia alternati a giorni relativamente sereni in cui siamo riusciti a raccogliere. Avendo tante varietà è stata una vendemmia anche molto, molto lunga che abbiamo finito settimana scorsa con l’ultima varietà più tardiva, il Montepulciano. In generale è stato un anno sicuramente positivo per la grande generosità che ci ha restituito la terra, rispetto all’anno scorso, che non è andato come si sperava. Abbiamo recuperato certamente in quantità, in qualità fino alla fine di agosto avevamo grandi aspettative poi è cominciato a piovere due giorni sì e due no. Avevamo grande timore che tutto il lavoro fatto quest’anno, la bella maturazione dall’uva e il fatto che ci fosse volume venisse danneggiato dall’acqua e dal marciume. Invece, per quanto riguarda noi, è andata bene, siamo riusciti a raccogliere tutto in tempo e nei tempi giusti: oggi abbiamo cominciato con le prime svinature e ci siamo resi conto che l’acqua non ha inciso come ci aspettavamo. Quindi buona quantità, ma anche buona qualità.”
Un traguardo decisamente ammirabile, specie considerando il fatto che in molte aziende vinicole l’organico scarseggia proprio durante il periodo della raccolta dell’uva. Storicamente, nelle nostre zone, il periodo della vendemmia ha sempre fornito a giovani volenterosi l’opportunità di un veloce impiego stagionale retribuito, tuttavia sembra che l’interesse per quest’attività stia scemando molto velocemente.
“Purtroppo non è più così facile, come invece poteva esserlo qualche anno fa – continua sempre Cattaneo, riguardo la carenza di organico. – Non riusciamo a mettere insieme delle squadre ed è sempre più difficile, per cui facciamo noi. Pare che, almeno per quanto riguarda la nostra zona, i giovani non vogliano vendemmiare.”