La Regione Toscana ha approvato le modifiche presentate dal consorzio al disciplinare che regola la denominazione per vini biologici. Prossimo passo: l’autorizzazione definitiva del Ministero dell’Agricoltura. Soddisfazione di Luca Sanjust, presidente del Consorzio Valdarno di Sopra doc
Dopo un percorso travagliato di discussioni, tavoli di confronto e difficoltà tecnico-burocratiche, sembra che per il Consorzio Valdarno di Sopra arrivino i primi risultati per la questione della certificazione bio. La giunta della Regione Toscana ha, difatti, approvato le modifiche al disciplinare della doc Valdarno di Sopra: un lungo iter dettato dall'entità delle variazioni richieste dal consorzio.
Tra le modifiche più rilevanti: l'inserimento della possibilità di utilizzo della denominazione esclusivamente per vini biologici e l'allargamento della denominazione portandola ai confini indicati dall'antico bando di Cosimo III de Medici, con l'inclusione del Valdarno fiorentino. Si chiude, dunque, la prima fase del percorso verso la certificazione bio per il consorzio, che, adesso attende il vaglio del Ministero dell'Agricoltura.
"Siamo molto soddisfatti che questa prima fase si chiuda positivamente – commenta Luca Sanjust, presidente del Consorzio Valdarno di Sopra doc – stiamo recuperando storia e tradizione. Ma anche, con coraggio, ci stiamo portando sulla frontiera dell'innovazione, cioè verso la difesa della natura, della biodiversità, dell'ambiente, della salute dei lavoratori, dei cittadini e dei consumatori."
"Questo è il senso della nostra richiesta, della nostra BioRevolution – conclude Sanjust – Lo stesso coraggio e determinazione lo chiediamo adesso al Ministro Bellanova e al Ministero. In un momento in cui sono importanti le mobilitazioni per l'ambiente, è altresì fondamentale ed obbligatorio agire con atti concreti, cominciando dove è possibile realizzarli. Anche perchè unanimamente richiesti da tutta una denominazione e da tutto un territorio."