In una dichiarazione riportata dall’Ansa, il sottosegretario all’istruzione puntualizza: “La scuola non sia luogo di scontro ideologico”. Intanto continuano le polemiche, il caso arrivato fino alle cronache nazionali
Il clamore sul 'caso' delle classi scolastiche che hanno assistito, sabato scorso, alla cerimonia di iscrizione della prima coppia sul Registro delle unioni civili a Montevarchi, non si placa. Tanto che la vicenda è diventata ormai di respiro nazionale. Fra lettere di genitori indignati, associazioni e partiti politici.
Ieri in serata l'Ansa raccoglie in merito una dichiarazione del sottosegretario al Ministero per l'Istruzione, Gabriele Toccafondi: che a Montevarchi è venuto appena due mesi fa, a gennaio, ospite alla Ginestra. Il suo è un intervento di dura critica rispetto a quanto avvenuto a Montevarchi.
"La scuola non può essere luogo di scontro ideologico, i ragazzi non sono platea per convegni e ciò che entra a scuola deve essere condiviso con i genitori cui spetta, Costituzione alla mano, il dovere e diritto dell’educazione. Solo in questo anno scolastico il Miur – ricorda il sottosegretario – ha emanato ben due circolari a firma del Ministro per ribadire questo concetto. E’ importante che questo percorso sia effettuato da tutte le istituzioni scolastiche".
Poi l'appello: "Lavoriamo per la scuola e per i ragazzi, non usiamo i ragazzi e la scuola. Le emergenze che riguardano i giovani sono tante, concentriamoci su queste e lasciamo stare la scuola per altro. Questo è quello che dovrebbe succedere in tutte le scuole e sarebbe dovuto accadere anche a Montevarchi, in merito alla decisione di proporre agli studenti del territorio di partecipare alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune".
Alla cerimonia, sabato mattina, hanno assistito gli studenti di quattro classi di scuola superiore del Varchi. Il caso è scoppiato mercoledì, quando il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Donzelli, che avrebbe raccolto le proteste di un genitore, ha parlato di "studenti obbligati ad assistere all'iscrizione di una coppia gay sul Registro delle unioni civili, una ignorante provocazione". La replica del comune, attraverso le parole della vicesindaco Bertini: "L'adesione è stata libera e senza alcuna forzatura, abbiamo presentato il risultato di un importante percorso civico". In Consiglio comunale, nella stessa serata, è arrivata la richiesta di chiarimenti da parte di Prima Montevarchi sulle modalità di organizzazione dell'evento e in particolare sulla presenza degli studenti.