Sulla rottura dell’Unione dei Comuni con San Giovanni il Movimento 5 Stella esprime la propria posizione: “Chiediamo di non fare apparire tutto questo un affare meramente politico, perché il vero motore propulsivo è il potere e il flusso di denaro”
Sulla ormai avventua rottura dell'Unione tra San Giovanni e Cavriglia a prendere la aprola è il Movimento 5 Stelle cavrigliese che chiede "di non fare apparire tutto questo un affare meramente politico, perché il vero motore propulsivo è il potere e il flusso di denaro".
"Una volta sentite le dichiarazioni di uno degli attori della storia, ci sentiamo di esprimere la nostra possibile spiegazione della vicenda in maniera molto meno politica ma seguendo il flusso dei soldi: il sindaco di Sangiovanni chiedeva infatti al Comune di Cavriglia di ampliare i servizi dell'Unione non tanto per un'ottimizzazione di essi, ma ci pare possibile che lo chiedesse per raggiungere la concessione per l'anno 2014 dei contributi che la Regione dà alle unioni di comuni, ai sensi dell'articolo 90 legge regionale 27 dicembre 2011 n. 68".
"In base a questa legge l’unione dei comuni suddetta non può ricevere nessuna concessione in quanto non possiede i requisiti previsti: i servizi considerati nell'Unione Cavriglia-San Giovanni sono solamente 3 invece di 5. Se i servizi dell'Unione aumentassero implicherebbero per Cavriglia l'innalzamento delle quote di alcuni tributi equiparandoli con quelli di Sangiovanni, più alti, con il rischio di rivolta popolare e perdita di consensi per l’attuale amministrazione Pd (come forse potrebbe pensare di fare il Sindaco ormai uscente di Montevarchi che vorrebbe accorpare più comuni per far quadrare i bilanci con fondi regionali a scapito di realtà più piccole e virtuose).
"Ci auguriamo pertanto e ci auspichiamo che la smettano di insultare l’intelligenza dei cittadini votanti, dichiarando finalmente la verità sulla questione".
