I due comuni, di Rignano e di Stazzema, sono legati da un patto di amicizia siglato nei mesi scorsi. Alle commemorazioni dell’eccidio, in cui morirono 560 persone, presenti il sindaco Lorenzini, gli assessori e il Presidente del Consiglio comunale
C'era anche una delegazione partita da Rignano, oggi, a Sant'Anna di Stazzema, dove settantacinque anni fa, il 12 agosto 1944, i soldati tedeschi misero a ferro e fuoco il paesino dell'Alta Versilia in cui avevano trovato rifugio migliaia di sfollati in fuga da guerra e bombardamenti. Furono uccise 560 persone, tra cui decine di donne e bambini.
Quello di Stazzema fu uno degli eccidi più efferati compiuti durante la seconda guerra mondiale. In tanti, a 75 anni da quella strage, hanno voluto partecipare alla cerimonia in ricordo delle vittime che si è svolta oggi. E tra questi, appunto, anche una rappresentanza del comune di Rignano sull'Arno, che nei mesi scorsi ha stretto un patto di amicizia con il Comune di Stazzema.
Presenti il Sindaco, il Presidente del Consiglio e gli assessori comunali. "Oggi siamo stati ospiti del Comune di Stazzema e del Sindaco Maurizio Verona a Sant'Anna – ha commentato il Sindaco Daniele Lorenzini – un'occasione importante per condividere le proprie esperienze e la propria storia con personalità significative come l'ambasciatore tedesco Viktor Elbling o la Sindaco di Marzabotto, che ho personalmente invitato a condividere con noi un percorso di formazione per i nostri giovani".
"Tante persone e tanta emozione per una cerimonia che, ancora una volta, non vuole far dimenticare la strage di 75 anni fa. Lungo tutto il paese era appeso il cosiddetto 'tappeto del mondo', formato da migliaia di pezze colorate provenienti da tutte le parti del mondo, compresa Rignano, a sostegno di Sant'Anna di Stazzema – Parco Nazionale della Pace. Come ha detto il ministro Moavero, "in un luogo che è stato un luogo di morte vedere questi colori è molto importante. Non dobbiamo pensare che la guerra sia solo qualcosa del passato". Infatti – ha concluso Lorenzini – chi visita Sant’Anna deve farlo con rispetto, per i morti ma anche per il futuro. Il ricordo è ancora più forte quando arriva il messaggio alle nuove generazioni".