Una specie profumatissima e totalmente naturale riscoperta da un coltivatore di Castelfranco
Le grandi industrie non sono ancora riuscite a riprodurlo in via sintetica, ma ci ha pensato Gabriele Venturi, appassionato agricoltore, a recuperare questa eccellenza nei suoi terrazzamenti a 600 metri di altitudine, lungo la Setteponti, a Castelfranco.
Totalmente naturale, un profumo intenso di viola, centomila piante e tanta dedizione: sono gli ingredienti che Venturi ha applicato per far tornare, e anche riscoprire, questo iris così speciale nelle sue coltivazioni.
"La storia dell'iris nasce con l'intento di valorizzare il terreno di famiglia – afferma Venturi – sono stati mio nonno Beppe e mio padre a trasmettermi questa passione, poiché già molto tempo prima si coltivava iris, quindi giaggiolo, nelle campagne toscane, poi, lentamente sono rimasti ben pochi produttori di questa eccellenza."
"Era tantissimi anni che l'Iris Pallida, la specie che coltiviamo, non veniva rimpiantato in queste quantità – continua Venturi – difatti, abbiamo deciso di riprodurre per talea, essendo un tubero non si semina ma si clona, tutte queste piante che hanno una qualità indubbia e che ancora oggi è molto ricercata."
"Le differenze, difatti, si riscontrano soprattutto sull'alta presenza dell'irone, una molecola naturale che da il profumo alla pianta ed è un fissativo di aromi – spiega Venturi – qui gli iris ne producono in grandissime quantità e tutt'ora, con la fioritura, il nostro campo emana dei profumi straordinari."
"Indipendentemente dal punto di vista economico, in termini paesaggistici, una simile coltivazione incanta gli occhi – conclude Venturi – diciamo che ho intrapreso una bella avventura di riscoperta. Una cosa da dire è che di tutta questa bellezza, il fiore è lo scarto, perché viene lasciato seccare in pianta e non viene, dunque, utilizzato, è davvero un peccato con 100.000 fiori che potrebbero riempire uno stadio."