Si tratta del busto dedicato al pilota Guido Keller: Galassi lo aveva donato a D’Annunzio. A ricostruire la vicenda storica, il ricercatore Marcello Bossini
Un'opera dello scultore montevarchino Elio Galassi dallo scorso febbraio è esposta al Vittoriale, in quella che fu la casa di D'Annunzio ed è oggi un museo. A renderlo possibile, attraverso una ricerca storica, è stato Marcello Bossini, che due anni fa si è recato al Vittoriale a Gardone Riviera, per chiedere informazioni su questo busto, rivolgendosi all’archivio del museo. Nessuno sapeva nulla dell’opera fino a quando dopo alcune ricerche è emersa la lettera scritta da Galassi a D’Annunzio in occasione della donazione del busto, e successivamente è riemersa anche l’opera che è esposta all’interno dell’abitazione del poeta dallo scorso mese di febbraio.
Elio Galassi, nato a Montevarchi nel 1893 e deceduto a Firenze nel 1949, fu allievo all'Accademia di Belle Arti di Firenze e di Pietro Guerri, autore di ritratti e busti, della figura allegorica della “Vittoria” all’interno del monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale collocato sotto il loggiato del Palazzo Comunale di Montevarchi, e di altre opere importanti come il monumento ai Caduti Postelegrafonici a Pisa.
Tra le altre opere da lui realizzate ci fu anche un busto in bronzo dedicato al pilota Guido Keller amico di Gabriele D’Annunzio. Questo pilota era stato conosciuto da Galassi a Firenze nella scuola di Augusto Rivolta, noto scultore del tempo. Dopo aver realizzato il busto Galassi lo aveva donato, tramite un’associazione, proprio a D’Annunzio per la sua casa al Vittoriale.
Si erano perse le tracce poi di questo scultore fino a quando Marcello Bossini, ricercatore montevarchino, amante dell’arte e della storia e dei personaggi che hanno reso importante la città nel mondo, due anni fa ha cercato di capirne di più. Bossini ha anche deciso nelle prossime settimane di organizzare un pullman che possa accompagnare chi lo desidera a vedere questa opera al Vittoriale e poter visitare anche l’imponente struttura e giardino che ospitava la casa del poeta e che oggi è stata trasformata in un museo.