L’Azienda USL Toscana centro ha contattato 10mila pazienti per una indagine relativa al ricovero in ospedale. Sono già oltre 4mila le risposte pervenute, che serviranno a capire dove migliorare
Gestione del dolore e dell'ansia, umanità e rispetto, chiarezza nelle informazioni: sono alcuni dei temi al centro delle domande rivolte a circa 10mila pazienti, ricoverati nelle strutture ospedaliere dell'Azienda USL Toscana centro, compreso il Serristori di Figline, con qualsiasi diagnosi e in qualsiasi reparto.
Si tratta di una Indagine di esperienza del servizio di ricovero ordinario ospedaliero, promossa dalla Regione Toscana e realizzata dall'Azienda in collaborazione con il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Sant'Anna di Pisa. I pazienti che intendono partecipare lasciano il loro numero di cellulare o un indirizzo email: a 24 ore dalla dimissione, ricevono un messaggio contenente un link personalizzato per accedere e compilare il questionario online.
Il sistema di acquisizione e restituzione dati è in tempo reale e permette di raccogliere, analizzare e restituire i risultati dell'indagine immediatamente e in continuo su una piattaforma online, aggiornata in tempo reale e accessibile con credenziali a tutti i livelli dell'Azienda. Infine, il questionario lascia spazio al racconto narrativo dei pazienti.
Fino ad oggi hanno risposto in 4200 e le adesioni all'indagine sono arrivate da tutti i presidi ospedalieri dell'Azienda. Il questionario prende in esame l'intero percorso del paziente: dall'accesso, al ricovero fino alle dimissioni. I risultati, secondo la Asl, sono positivi e le punte di eccellenza riguardano la comunicazione e il coinvolgimento (77%), il rispetto e l'umanità (78%) e la professionalità e il lato umano (88%).
La dottoressa Daniela Matarrese, direttore della rete ospedaliera aziendale, commenta così i dati: "Per quanto riguarda la relazione umana che si stabilisce tra il paziente e tutti gli operatori sanitari, il lavoro di team coordinato fra i sanitari che si succedono nel percorso di cura, le informazioni ricevute al momento delle dimissioni, le risposte e i racconti narrativi analizzati sono molto positivi, ed in particolare la gran parte dei ricoverati ha dichiarato di 'sentirsi preso in cura come persona e non come paziente'. Molte informazioni interessanti sono disponibili nei commenti aperti, in cui i pazienti indicano cosa è rilevante per loro e chi e cosa ha fatto la differenza nella loro esperienza".
"Sicuramente – continua la dottoressa Matarrese – ci sono indicazioni per lavorare ancora, ad esempio per quanto riguarda il coinvolgimento dei pazienti nella decisione delle cure e negli aspetti legati al comfort per alcuni ospedali (dalla pulizia, al rumore all'illuminazione) e quindi i servizi anche se giudicati di buona qualità dovranno essere ulteriormente migliorati". L'indagine è sempre in corso e non è campionaria: tutti i pazienti dimessi da un ricovero ordinario possono essere invitati a partecipare dal personale ospedaliero.