La Zona Distretto Valdarno della Ausl Sud Est e la Rete degli Istituti Scolastici del Valdarno hanno collaborato ad un complesso progetto per prevenire e combattere il bullismo, anche virtuale. Capofila i Licei di San Giovanni, formatore il dottor Salerno: centinaia gli studenti che saranno coinvolti, dalle superiori alle medie e, a cascata, fino alla primaria. Concluso il primo step, che ha visto la formazione dei docenti
Le scuole del Valdarno si mobilitano, in rete, per prevenire e combattere il bullismo e il cyberbullismo. Si chiama "Cyber Help!" il progetto che, attraverso un sistema cosiddetto di "peer education", cioè di formazione fra pari, permetterà di fornire importanti conoscenze e migliorare la consapevolezza nell'uso di internet e dei social media, ma anche di combattere comportamenti 'da bullo' fra studenti delle superiori, delle scuole medie e persino della primaria. Un sistema a 'cascata', che è partito dal primo step, cioè la formazione dei docenti coinvolti: un passaggio che si è concluso in questi giorni.
"La diffusione delle nuove tecnologie e il loro utilizzo da parte dei minori ci impone di aggiornarci costantemente – ha spiegato la professoressa Lucia Bacci, Dirigente scolastico dei Licei Giovanni da San Giovanni, che sono capofila del progetto – la legge, oggi, conferisce una grande responsabilità alle scuole nel prevenire i fenomeni del bullismo e nel formare i ragazzi per combatterne la diffusione. Il modello che abbiamo scelto per il progetto è quello della peer education, perché quello più efficace".
La regia è della Ausl Toscana Sud Est con la Zona Distretto Valdarno e con il Dirigente psicologo dottor Giovanni Salerno. "Il coinvolgimento diretto degli studenti nei progetti risulta centrale nel garantirne l'efficacia – ha ribadito – il progetto “Cyber Help!” intende proprio arruolare e formare giovani che possano aiutare gli studenti del Valdarno ad affrontare il bullismo e il cyberbullismo in maniera adeguata e tempestiva. I dati ci dicono che in Toscana il 19% dei ragazzi dichiara di aver subito atti di bullismo; l'82% dei ragazzi ritiene non grave insultare sui social, il 71% pensa che la vittima non avrà conseguenze dagli attacchi".
Non è solo questione di lavorare con il 'bullo' o con la sua vittima, ma anche con tutti gli altri componenti del gruppo, della comunità: "Un adolescente su tre – spiega il dottor Salerno – dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo e cyberbullismo. Il 65% dei ragazzi che assistono a scene di bullismo e cyberbullismo dichiara di non intervenire nel denunciare l'accaduto. Bisogna lavorare anche con questa platea silenziosa, che invece potrebbe fare molto".
L'Unità Funzionale di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza , USL Toscana Sud Est Zona Distretto Valdarno con i Licei “Giovanni da San Giovanni” (che è la scuola capofila del progetto per la rete R.I.S.V.A.) hanno già realizzato nel 2018 un Corso di formazione di 25 ore, rivolto al personale docente di 18 Istituti Scolastici del Valdarno. L'anno scolastico 2018/2019 prevede invece l'avvio operativo del progetto con la selezione degli studenti da formare e attivare sul territorio per una campagna di promozione del corretto utilizzo del web e di prevenzione del bullismo e cyberbullismo. Infine l'ultimo step coinvolgerà anche le famiglie, in modo che la consapevolezza dei rischi sia sempre più diffusa.