Il nucleo di Volontariato e Protezione Civile dell’Anc di Montevarchi ha sottoscritto una convenzione con l’amministrazione di Bucine: un’attività sperimentale fino al 12 settembre per un presidio del territorio per la sicurezza della comunità “con un’associazione di volontariato di esperienza e professionalità”
Un progetto sperimentale per il presidio, la sorveglianza e sicurezza del territorio comunale di Bucine, a cura del nucleo di Volontariato e Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Montevarchi. Nei giorni scorsi è stata firmata la convenzione con l’amministrazione comunale, “riconosciuta la professionalità e l’esperienza nell’espletamento dell’attività di volontariato e di protezione civile già sperimentata in numerose precedenti occasioni”.
Scopo del progetto è promuovere il rispetto delle norme vigenti di qualsiasi rango nei limiti della competenza comunale. L’accordo al momento è stato sottoscritto fino al prossimo 12 settembre: “Se funziona, potremmo proporlo anche ad altre associazioni di volontariato del territorio”, ha aggiunto il sindaco di Bucine Pietro Tanzini, che ha firmato la convenzione insieme al Cavaliere Giorgio Bianchi, Presidente del nucleo coinvolto.
Volontari a disposizione durante il giorno per un’attività di presidio del territorio comunale, per esempio contro l’abbandono dei rifiuti al di fuori delle apposite aree, e della comunità, in un periodo in cui si segnalano casi di furti o truffe ad anziani. Non potranno intervenire direttamente, ma segnalare immediatamente eventuali problemi o situazioni alla Polizia Municipale, alle autorità o Forze dell’ordine competenti.
“Un primo esperimento per dare sicurezza ai cittadini con azioni esemplari minime che non hanno impatto: un processo partecipativo con un’Associazione di volontari con una grande esperienza di anni nell’Arma – ha spiegato Tanzini – In un periodo in cui la questione sicurezza è stata al centro di riflessioni, ma anche di polemiche: questa proposta non deve assolutamente essere confusa con le proposte di “ronde” da effettuare nei paesi. Questa è un’attività che mette in circolo risorse non istituzionalizzate, ma partecipative: sono una ricchezza al servizio della comunità e del territorio”.