26, Aprile, 2024

Turismo, commercio e servizi giocano un ruolo chiave nell’economia in Valdarno: una impresa su due è del terziario

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Le imprese dei settori commercio, turismo e servizi in Valdarno aretino sono 4.221 sul complesso di 8.694 aziende iscritte alle liste camerali a fine 2017. Un comparto che ha saputo reggere soprattutto quando ha investito sull’innovazione, sulle competenze digitali e sulla formazione continua. Confcommercio conferma la collaborazione con Banca Valdarno

Dal commercio al turismo, fino ai servizi alle imprese: appartiene al terziario, in Valdarno aretino, almeno una impresa su due. Un comparto che dunque risulta, alla fine del 2017, fra i più importanti per l'economia valdarnese. Lo dimostra l’indagine elaborata dalla Confcommercio sulla base dei dati camerali relativi alla chiusura del 2017 e presentata in conferenza stampa nella sede della Banca del Valdarno, con la quale si è confermata la collaborazione sul fronte della formazione.

L’indagine della Confcommercio rivela che delle 8.694 imprese iscritte alla Camera di Commercio in Valdarno aretino, ben 4.221 (il 49%) sono ascrivibili ai settori commercio, turismo e servizi, gli unici in crescita negli ultimi anni. Se infatti il comparto manifatturiero e le costruzioni hanno continuato a ridimensionarsi sulla scia di una crisi economica non ancora superata, il commercio ha tenuto invece le sue posizioni mantenendosi a quota 1.835 imprese, delle quali ben 570 a Montevarchi, 352 a San Giovanni, 263 a Terranuova. Altra performance positiva è quella segnata dal turismo, con la presenza in Valdarno di 585 strutture ricettive alberghiere ma soprattutto extralberghiere, concentrate in particolare nei comuni di Montevarchi (152), San Giovanni (142), Terranuova (92) e Bucine (59). Altra fetta di mercato importante, infine, è quella delle attività immobiliari, con 447 aziende iscritte nelle liste camerali, e dei servizi alle imprese, con oltre 600 partite iva.

"Il terziario esprime ormai, da solo, la metà delle imprese esistenti in Valdarno. È una realtà che va presa  in considerazione, quando si parla di occupazione e di ricchezza prodotta, ma soprattutto quando si parla di strategie per governare lo sviluppo economico – hanno sottolineato in una conferenza stampa i rappresentanti di Confcommercio Valdarno Federica Vannelli, Roberta Soldani, Laura Cantini – le nostre imprese hanno bisogno di infrastrutture e di servizi adeguati, non certo uguali a quelli dello sviluppo produttivo degli anni Settanta".

"C’è bisogno di puntare molto sull’innovazione, sulle competenze digitali e su una formazione continua che permetta di essere sempre aggiornati sui cambiamenti del mercato – ha aggiunto Stefano Orlandi, responsabile area formazione di Confcommercio Arezzo – per questo da tre anni è nata la collaborazione tra Confcommercio e la Banca del Valdarno, grazie alla quale ogni anno titolari e addetti di commercio, turismo e servizi possono frequentare a San Giovanni corsi di formazione e aggiornamento a costi molto ridotti: nel 2017 abbiamo organizzato qui ben 42 corsi per un totale di circa mille partecipanti". 

"Volentieri abbiamo concesso il nostro auditorium alla Confcommercio per la realizzazione dei loro progetti formativi – ha commentato il presidente di Banca Valdarno Gianfranco Donato – un sostegno logistico ad un’iniziativa importante, in grado di sviluppare l’economia locale puntando ad incrementare l’efficienza e l’innovazione nelle imprese di commercio, turismo e servizi del Valdarno". 

 

Per il 2018, oltre ai corsi obbligatori legati alla sicurezza sul lavoro e all’igiene degli alimenti, sono in programma alcune novità, come un corso di  marketing digitale ed uno per conoscere i tesori del territorio del Valdarno (con il sostegno dell’Ente Bilaterale del Commercio), poi un corso di secondo livello per barman, in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo Toscano.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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